L’Europa sopravvive (male) col lavoro immigrato
Le
differenze salariali fra lavoro nazionale e lavoro immigrato continuano a
essere sostanziose. Dai dati Inps di novembre, riferiti al 2022, oltre un terzo
dei lavoratori extracomunitari, il 36 per cento, risulta avere una retribuzione
annua inferiore ai 10 mila euro. E quasi un terzo, esattamente il 28,9 per
cento, delle famiglie con almeno un componente straniero sono in “povertà assoluta”.
Andamento
analogo ha la remunerazione dell’immigrazione in Germania. In entrambi i paesi
si stima che ha retribuzione media del lavoratore immigrato è il 60 per
cento della retribuzione media nazionale del lavoro salariato.
D’altra
parte, se l’Europa sopravvive male, cresce cioè economicamente poco, molto meno
che Stati Uniti e Cina, è perché fa affidamento su un lavoro povero, cioè a
bassa produttività.
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