Londra mosca cocchiera
Il motore della guerra alla
Russia è a Londra. È a Londra che si sono fabbricati e si fabbricano i dossier
contro la Russia. E tutte le “notizie”
che giornalmente ci gravano sulla Russia.
All’apparenza, Londra fa questo
gioco poco seriamente, come lo fa con le cronache regali di cui ci subissa – lo
fa per gioco. Nella sovversione dell’Ucraina quindici anni fa, patrocinando l’estrema
destra come forza liberatrice di piazza. Nell’avversione al Nord Stream 2, il
grande gasdotto Russia-Germania, che non ha finanziato – e due anni fa avrebbe
sabotato. Col dossier Russiagate. Col boicottaggio degli accordi di Minsk – da
cui era esclusa – che dieci anni fa risolvevano il contenzioso Russia-Ucraina.
Con l’“armiamoci e partite” nel 2021 dei gruppi nazionalisti ucraini.
Soprattutto con la “narrazione” della guerra in Ucraina, di Putin-Hitler,
dell’attacco russo uguale all’aggressione neazista nel 1939. Con lo scopo,
evidente, di rendere impossibile ogni composizione del conflitto.
Apparentemente, Londra lo fa “per
sport”. Come i suoi nobili e notabili che al tempo della guerra fredda
parteggiavano e spiavano per Mosca, da Graham Greene in giù. Ma la guerra non
si fa per sport. È la City che muove il “banco”? Giochi imponenti di denaro sono
possibili anche con le paci. C’è qualcosa di misterioso, se il capo delle forze
armate invita i cittadini inglesi a prepararsi alla guerra con la Russia, e non
viene nemmeno deriso.
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