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Macron insegue Le Pen
Con Gabriel Attal premier, ex socialista securitario, Gérald Darmanin all’Interno e Stéphane
Séjourné agli Esteri, due ex Républicains (gollisti) intransigenti, già collaboratori
di Sarkozy, e il recupero di Rachida Dati, che milita tuttora nel partito di
Sarkozy, Macron ha varato un governo che guarda a destra. Con l’obiettivo di
fermare l’ascesa del Rassemblement National, l’ex Front National, sempre
impersonato da Marine Le Pen, anti-migranti e anti-green. Lo spauracchio del
voto europeo.
Il Rassemblement National cresce da mesi in tutti i sondaggi.
I problemi creati dall’immigrazione incontrollata, e dalla “transizione verde” radicale
decisa da Bruxelles, ne hanno allargato la paleta di riferimento. Tanto più che
la sua leader, Marine Le Pen, parla da qualche tempo un linguaggio più
politico, possibilista - forse sull’esempio di Giorgia Meloni.
La decisione di Macron è maturata dopo la vittoria alle
elezioni in Olanda del partito euroscettico alleato del Rassemblement National.
Quando sulla stampa sono apparsi apprezzamenti imprenditoriali verso Le Pen.
Cauti, ma in contrasto col “patto repubblicano” che aveva finora isolato il
lepenismo. Lo stesso Macron alla vigilia di Natale, per far passare in Parlamento una legge più restrittiva in materia di immigrazione, aveva fatto ricorso al Rassemblement National.
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