lunedì 29 gennaio 2024

Non c’è intelligence senza politica

Si moltiplicano i sevizi di intelligence, come se fossero la politica spianata, un rotolo aperto, scorrevole. Specie degli affari internazionali, che invece sono tra i più complessi, e anche tortuosi, da gestire.
L’11 settembre, la guerra all’Ucraina e il 7 ottobre, i tre eventi che hanno marchiato questo primo quarto di secolo, sono sconfitte, nette, enormi, soprattutto dello spionaggio.  È quasi impensabile l’attacco arabo su suolo americano, impossibile nella più pccola repubblica delle banane. In un’America che ha una ventina di servizi di intelligence politica e militare in giro per il mondo. Israele tra i tanti punti di forza di cui si fa vanto celebra in primo piano quelli di spionaggio. Che ha fatto lavorare molto dopo l’11 settembre, e contro obiettivi singoli qua e là per il Medio Oriente, nonché nella stessa Gaza controllata dal nemico Hamas, e tra gli stessi esponenti di Hamas. Dunque le spie ce le ha. Ma poi?

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