giovedì 8 febbraio 2024

Che ridere la ricerca della virtù nel mondo

Il barone Camillo, “il quale, raccoglieva in sé lo stillicidio vitale di centoventisei tra baroni e baronesse, se non isbaglio”, dopo avere spulciato senza mai distrarsi – se non due giorni, per il necessario matrimonio - e rispulciato tutte le filosofie morali dall’antichità ai giorni suoi, insoddisfatto, convoca il maggiordomo Floriano, “il più antico arnese di casa Nicastro”, gli fa preparare la valigia, e insieme partono. Una spedizione affrontano alla ricerca della virtù nel mondo.
Un racconto ne segue dal ritmo serrato e l’inventiva continua. Di un personaggio molto “Candido” alla Voltaire, in una trama montesquieviana, da “Lettere persiane”. Con più buffoneria. “Or fa un secolo”, è l’attacco, “scriveva Giangiacomo essere la Corsica il paese più vergine d’Europa. Ma dappoi l’eredità di un tale privilegio, toltole ladramente dai Francesi, fu adita col benefizio dell’inventario dalla sorella Sardegna; e forse sperò costei d’invogliare così gli sposatori, che  solamente adesso cominciano a inuzzolirle dintorno. Peraltro ai tempi di cui parlo, la verginità della Sardegna non correva ancora di tali pericoli; anzi da Cagliari a Sassari la sua prole irrequieta, viveva allo scuro come un devoto uditorio sotto il tendone del predicatore, credeva a Dio, ad alcuni santi, e a tutte le streghe della tragedia, e s’accoltellava con rara semplicità senza dar di sé contezza o desiderio al parentado oltremarino”.
Un racconto tratto dal “Novelliere Campagnolo e altri racconti”. Di un autore da riscoprire – ha cominciato l’America, con la traduzione delle pur voluminose “Confessioni di un italiano”, già “Confessioni di un ottuagenario”. Per la leggibilità, e per l’inventiva irriverente.
Uno scrittore prolifico, che fu anche attivo patriota. Morto di nemmeno trent’anni, il 4 marzo del 1861, nel naufragio del piroscafo “Ercole”, col quale riportava a Torino le “pezze” giustificative della guerra che aveva fatto l’Italia unita. Da Palermo, dove era arrivato n. 690 fra i Mille, presto colonnello, poi vice-intendente generale della spedizione, cioè amministratore, contabile – onesto.
Silvia Contarini ne correda la pubblicazione con una serie di note, e con corposa storia dell’idea e delle vicenda editoriale del racconto – tra le riviste “Il Pungolo” e “Fuggilozio”, il Risorgimento era anche scherzoso.
Ippolito Nievo, Il barone di Nicastro, pp. 126, Fondazione Nievo, free online
Ibis, pp. 144 € 14
s. i.e., pp. 160 € 7
Con nota introduttiva, commento, e note al testo di Silvia Contarini, Academia.edu

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