venerdì 9 febbraio 2024

Cronache dell’altro mondo – giustiziarie ter (256)

Il presidente Biden conservò privatamente e divulgò volontariamente materiali segreti quando era un privato cittadino (dopo essere stato vice-presidente per otto anni con Obama). Inclusi documenti sulla politica militare ed estera in Afghanistan, e altre “questioni sensibili”. Ma non ne ha colpa.
È la conclusione del Procuratore speciale Robert Hur, nominato per indagare sulle carte sequestrate dall’Fbi in un garage del presidente dal ministro della Giustizia, nominato a sua volta dallo stesso presidente.
Diverso il caso dell’ex presidente Trump. Che anche lui deteneva in un suo garage documenti segreti. Il Procuratore speciale Jack Smith, nominato sempre dal ministro della Giustizia di Biden, lo aveva sei mesi fa dichiarato colpevole. Incriminandolo con sette capi d’accusa. Tra cui falsa testimonianza e cospirazione per ostacolare la giustizia, ma non la divulgazione di segreti.
Del presidente Biden, però, il Procuratore speciale Hur dice anche, per alleggerirne la posizione?, che è un “uomo anziano bene intenzionato” ma “con scarsa memoria”. Non da ora, dice ancora, poiché non ricorda gli anni esatti della sua vice-presidenza, né la data della morte del figlio Beau di cancro – 2016.

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