Destra/sinistra - di cittadinanza
Si
ride leggendo sul “Fatto Quotidiano” dello strano caso del comune di Val di Zoldo,
2.500 abitanti, che deve “lavorare” 556
pratiche di riconoscimento di cittadinanza
per remoti congiunti di vecchi suoi emigranti in Brasile, gente mai vista mai
conosciuta in paese. E guardando al Tg 5 la modesta impiegata dell’anagrafe che
sia “tutto in regola”, lamenta, “dobbiamo evitare i ricorsi al Tar che sono
costosissimi”. Tutto ridicolo, perche la “pratica” costa solo 3 mila euro, di
avvocaticchio, a ogni aspirante bisnipote, e apre in cambio la prospettiva di una
penione sociale e di cure mediche assicurate.
Si
ride amaro pensando alla legge che consente queste astruserie, dello “ius
sanguinis”, del 1993, una legge patriottica dell’amatissimo giornalista e
onorevole missino Pinuccio Tatarella. Perché mette a grave rischio il concetto
di patriottismo – tanto più forte in Tatarella, che per questo inseguì lo “ius
sanguinis”: andare alla ricerca di un grammo
di anno di italianità in un grumo di sangue?
Senza
contare che a questi riconoscimenti di cittadinanza si lega il voto. Per cui abbiamo
parlamentari che non sanno nulla dell’Italia e non gliene frega nulla, ma con
un migliaio di voti inviati per lettera si godono cinque anni di prepensione a
30 mila euro al mese, tra stipendio di parlamentare e rimborso spese. Il patriottismo
messo in ridicolo.
Senza
dire che lo “ius sanguinis” esclude dalla cittadinanza invece gente che si fa
il mazzo, ogni giorno, anche per pochi euro, a beneficio dell’Italia.
Nessun commento:
Posta un commento