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L’Europa pende a Est
Il Centro dell’Europa si sposta
verso Est? I segnali sono molteplici dopo l’attacco della Russia all’Ucraina.
Col prevedibile ingresso dell’Ucraina nella Nato, quindi sulle questioni di
difesa. E con la prevista entrata dell’Ucraina nella Ue. La Polonia e i Baltici
hanno già assunto una sorta di ruolo guida delle decisioni europee dall’inizio
della guerra, in tema di forniture belliche e di sanzioni.
All’Est Europa, e in modo marcato
alla Polonia, guardava già la Germania di Angela Merkel. È questo uno dei primi
esiti della revisione degli anni di Merkel, poco analizzati durante il suo
lungo cancellierato: in più occasioni, specie a proposito del rapporto speciale
con Parigi, del cosiddetto asse franco-tedesco, Merkel avrebbe mostrato poco
entusiasmo, convinta che il ruolo tedesco nella Ue fosse meglio sostenuto dai
paesi dell’Est Europa. Da Varsavia soprattutto, da lei tenuta in grande considerazione,
e Vilnius, Riga, Bratislava, Praga, Bucarest. In questo senso, come “grande
deceleratrice”, dell’asse renano, era stata celebrata dallo storico anglo-tedesco
Christopher Clark al conferimento del premio “Walther Rathenau”, al momento
dell’abbandono del cancellierato.
La linea si è consolidata con il successore
di Merkel, il socialdemocratico Scholz. In un’ottica nazionale di maggiore peso
specifico, e insieme anche europea: Berlino governa, si può dire, con i paesi nordici
in politica monetaria e con quelli dell’Est
negli equilibri politici generali e nella questione del riarmo.
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