domenica 25 febbraio 2024

Ombre - 708

Biden è vecchio, Trump pazzo, la gara con la Cina è perduta, la guerra alla Russia in stallo, e anche con l’islam, ayatollah, sauditi, palestinesi, houthi, nonché con Netanyahu, l’America non se la passa bene. L’ultima è: “L’America perde anche il paesaggio”, incendi, alluvioni.
Periodicamente si dichiara il declino dell’impero Usa, almeno cinque volte in pochi decenni: 1961 (spazio), 1971 (dollaro), 1975 (Vietnam), anni 1980 (Giappone), 2001 (11 settembre), 2019, prima di Wuhan (Cina). A opera dei media americani.
 
“Gli Usa premono per utilizzare i miliardi russi nelle banche Ue. Contrarie soprattutto Francia e Germania”. Una partita democratica, di libertà.
 
C’è una guerra nella guerra a Gaza, di Israele contro l’Onu. Ma non è possibile che tutti gli uffici e tutti i funzionari Onu siano con Hamas. E in Cisgiordania, Gerusalemme Est compresa, la violazione dei dritti umani da parte di Israele, dal 1967, è palese, non può essere invenzione Onu.
 
Giuliano Vigini rintraccia il “Catalogo dei periodici italiani 1995”, con i dati numerici delle testate, quotidiane e periodiche, in circolazione nel 1994: 102 quotidiani, 385 settimanali, 161 quindicinali, 670 mensili, 307 testate con varia periodicità, per un totale di 1.620. E una fiducia di fondo, di “un’Italia proiettata verso il futuro”. “Mani Pulite” non aveva ancora infettato i media, l’opinione pubblica.
 
Fallita comicamente la candidatura all’Expo, dopo tanti viaggi diplomatici e campagne promozionali, il sindaco di Roma Gualtieri ci ha riprovato con la candidatura all’Antiriciclaggio europeo. Altro sberleffo – qui per fortuna senza viaggi intercontinentali. E ancora, ci prova con i Mondiali di atletica. Perché Roma si candida a queste cerimonie, come se avesse bisogno di riconoscimento – come una Matera, per dire? Per gli appalti. Sugli appalti Roma è insaziabile - il Pd romano più di tutti.  
 
Ad Acca Larentia saluti romani. Scandalo. Per Verbano bruciano un manichino di Meloni. Una ragazzata. Ci stanno, sia l’uno che l’altra. Ma è bizzarra questa forma di cronaca. Si fatica a credere che la sinistra, per quanto residua (il polpettone che fa il Pd non è sinistra), si diletti di questi figliocci. Però, è così.
Chissà come trema Meloni ora che l’hanno bruciata in effigie.
 
Si scopre infine dopo dieci (quindici?) anni quello che perfino questo sito sapeva, che tutti sapevano: che il traffico di immigrati era pubblicizzato nei luoghi di origine, in Nigeria, West Africa, Nord Africa. Anche online. Con tariffe differenziate. Il fenomeno non può essere lasciato alle polizie.
 
Si prospetta una lite sul terzo mandato dei presidenti di Regione come se fosse uno spartiacque nel governo, e nell’opposizione. Mentre fa comodo a tutti i partiti, al governo e all’opposizione, attestarsi sullo spirito e sul dettato della legge. A Salvini fa comodo liberarsi di Zaia, a Schlein fa comodo liberarsi di De Luca – e Bonaccini.
 
Ma allora anche: niente più Meloni ter, come eravamo abituati dagli Andreotti plurimi (liquido questo governo e ne faccio un altro), o dai Berlusconi?
 
S’impianta un chip in un cervello umano. Rivoluzionario. Discutibile. Ma non si discute della cosa, della finalità e le prospettive (finora fallimenti) delle neurotecnologie. Si discute del padrone dell’azienda che l’ha impiantato, Elon Musk. Se Musk piace la cosa va bene, se non piane no?Non c’è più niente da dire, o non si sa più di che parlare?

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