Se liberarsi è morire
Un giorno nella vita di
Virginia Woolf, in campagna a Richmond, mentre lavora a “Mrs Dalloway”, nel
1923, tra pensieri di morte e nostalgie di una maternità impossibile. Un giorno
a Los Angeles nel 1951 della vita di una casalinga che prepara la torta per il
compleanno del marito con un bambino che la adora, in attesa di un secondo
figlio, tra la tentazione del suicidio e quella dell’abbandono - una Mrs
Dalloway. E un giono, dopo cinquant’anni, a New York della redattrice editoriale
e scrittrice che ripete la giornata della Mrs Dalloway del romanzo: prepara
anche lei una festa, per un suo ex che muore di Aids – il figlio adorante della
casalinga di Los Angeles, che lo ha abbandonato. V. Woolf è morta all’inizio, al
modo di Ofelia.
Curioso film, rivisto a
vent’anni di distanza, benché basato su un romanzo premio Pulitzer. Un omaggio
a V. Woolf, creativa e smarrita, e questo fila – “Mrs Dalloway” s’intitolava nel
manoscritto “The Hours”. Reso da tre fuoriclasse, Nicole Kidman, Julianne
Moore, Meryl Streep, migliori attrici a Berlino e anche agli Oscar. Ma le turbe di
tre donne operose e decise e le pulsioni omosessuali vissute sempre, in ogni momento, come sofferenza
e morte? Come un tormento, una condanna, senza uno spiraglio.
Stephen Daldry, The Hours, Sky Cinema Due
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