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Tolstòj contro Thatcher, lezioni di economia
“Tolstoy non era un economista. Di fatto, era così sconsiderato col denaro che una volta perse le campagne di
famiglia al gioco”. Ma col racconto “Di quanta tera ha bisogno un uomo” mostra
molte intuizioni su accumulazione, capitale, e calcolo economico. Che si può
riassumere in ‘chi troppo vuole nulla stringe’”.
Il racconto di Tolstoj è del
contadino che si fa proprietario semrpe più grande, fino a che, proprio quando
l’investimento sembra il meno caro, più redditizio e più sicuro, per l’eccesso
di avidità muore. Il contadino, “in senso stretto, si comportava razionalmente”:
reinvestire è meglio che dilapidare, crea più ricchezza. Ma senza senso del
limite, non si costruisce.
L’apologo serve a Romeo per un
critica radicale dell’economia individualistica che il Millennio ha ereditato
da fine Novecento. Che fa analizzare e condannare anticipatamente, negli anni
1920-1930, un secolo fa, dal dimenticano Keynes. Nel 1933, “subito prima della
World Economic Conference, ammoniva alla radio: “Gestiamo male gli affari.
Viviamo tristemente in un mondo di grande ricchezza potenziale”. E non aveva le
guerre alla porta.
Romeo è professore di
giornalismo alla Columbia, specializzato in temi economici. Il testo è un
estratto del volume “The Alternative: How to Build a Just Economy”, pubblicato
in contemporanea con l’articolo dalle edizioni “Public Affairs”. Che dcice un’analisi
critica dei fondamenti dell’economia dominante dalla fine degli anni 1980,
della globalizzazione o del mercato. Alla luce degli esiti minacciosi già
visibili: consumo della natura, ineguaglianze galoppanti, impoverimento delle
masse di lavoratori dappertutto nel mondo. La proposta di un’alternativa contro
il dettato di Margaret Thatcher: “Non c’è alternativa”.
Nick Romeo, An Economics Lesson from Tolstoy,”The
New Yorker”, free online
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