Anime morte a Mosca
Personaggi della Mosca della Nep, la Nuova Politica
Economica, di mercato, sperimentata nella Russia sovietica dal 1921 al 1928, di
arricchiti con le mani sempre piene di pacchi di rubli, le loro mogli e amanti ingioiellate,
macchinone, conti non pagati, e della bohème, la povertà di Bulgakov. Nonché
delle tante furbizie per guardarsi dai controlli occhiuti di funzionari ossuti della burocrazia Sovietica, con montagne di moduli, da cento domande, subito protocollati in uscite, e quindi perduti. O le razioni per classi, da lavoratore d'assalto, da accademico...
Una sorta di scoperta, tra il divertito e l’ammirato,
del provinciale Bulgakov, appena approdato nella capitale “senza pari”, da Kiev
dove era nato e cresciuto, e dopo alcuni anni da medico condotto. in Ucraina
nella provincia di Smolensk, e negli Urali, a Vladikavkaz. Già autore di
racconti, Bulgakov decide a trent’anni di trasferirsi a Mosca e di abbandonare
la medicina per dedicarsi alla scrittura. Racimola qualcosa per vivere con questi
“taccuini”, che pubblica qua e là. A Mosca non ebbe vita facile, materialmente
prima ancora che per i problemi che avrà sempre con la censura, specie come
autore teatrale, benché benvoluto da Stalin.
Prose modeste. Ma allegre. E senza politica: i burocrati
rivoluzionari sono presi in giro allo stesso modo come i riccastri della Nep. In
un capitolo rifà anche Gogol’, altro grande russo di Kiev, “Le anime morte”,
in chiave contemporanea, tra le sgangheratezze del regime che tutto controlla - un sogno che è una satira radicale, più che un tributo al conterraneo. L’ammirazione per Mosca, da provinciale inurbato, è
però genuina, benché limitata alla pietra (piazze, palazzi). E condizionata dalla miseria - la proletarizzazione. Un tributo a una città svanita.
Una edizione riccamente illustrata, con un centinaio di foto e la topografia di ogni racconto.
Michail A. Bulgakov, Mosca, la capitale nel
blocknotes, Excelsior 1881, remainders, pp. 255, ill. € 7,25
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