sabato 16 marzo 2024

Appalti, fisco, abusi (241)

Netildex, un collirio antibiotico che si usa per dieci applicazione post-cataratta, si vende in confezione di 60 fiale, ognuna delle quali serve per tre applicazioni. Si compra in 60 fiale, di cu se ne utilizzano tre-quattro, solo per pagare 25 euro invece di due o tre? Per poi buttare le restanti 57 fiale – non è che si faccia una cataratta ogni poche settimane.
Il costo dei medicinali è artefatto non solo per le grandi e grandissime specialità, ma anche, tramite le pratiche commerciali, per la medicina ordinaria.
 
La spesa sanitaria delle famiglie si aggira sui 42-44 miliardi (l’Istat non se ne occupa: l’ultima rilevazione è del 2021, e stimava 38 miliardi). Di cui un terzo per medicinali, 14-15 miliardi. Che, nel caso del Natildex, si potrebbe ridurre di nove decimi, diciannove ventesimi per esser precisi.  I prezzi dei medicinali sono controllati ma la confezione base – la spesa obbligata – no.
 
Il costo dei medicinali resta praticamente tutto a carico privato, mediante la riqualificazione di molte specialità in parafarmaci. Un espediente semplice, che consente alle assicurazioni di non coprirne il costo. E anche allo Stato, di non accettare la spesa in detrazione d’imposta. Furbi.
 
Una casa, un appartamento, qualsiasi fabbricato che abbia bisogno dell’elettricità ma venga utilizzato uno-due mesi l’anno paga per i restanti dieci mesi € 55,68 a bimestre per zero consumi. Un regalo nei dieci mesi di € 278,40, allo Stato (di chi?), e anche, senza nessun costo operativo, all’azienda elettrica. A gratis?  

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