Dalla non proliferazione alla proliferazione
Prima Trump, poi Putin, con la
Cina naturalmente, nuova grande potenza, e Giappone e Germania progettano
l’atomica. Abbandonando le preclusioni che si erano imposte, politiche o
costituzionali.
Senza censure, senza neppure
annunci espressi, il panorama è passato dalla rigida non-proliferazione, il
trattato con cui le potenze nucleari hanno escluso fino ad ora la
disseminazione dell’armamento atomico, alla proliferazione libera. Con Giappone
e Germania, anche la Corea del Sud valuta l’ipotesi. Tutt’e tre i Paesi si
ritiene che potrebbero sviluppare l’armamento atomico in poco tempo.
In Giappone e in Corea del Sud
l’ipotesi è stata avanzata dai primi ministri. In Germania il cancelliere Scholz
è personalmente impegnato a tenere il paese fuori dal nucleare (“il governo non
valuta altra ipotesi se non quella di continuare la partecipazione nucleare con
gli Stati Uniti all’interno della Nato”). Ma tra i Liberali, che sono parte del
governo Scholz, e tra i media, specie la “Frankfurter Allgmeine Zeitung”, il
“Corriere della sera” tedesco, e “Handelsblatt”, l’equivalente del “Sole 24 Ore”,
l’ipotesi viene discussa, con favore.
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