Ferrari vince contro tutto
Un film forte, su tre temi drammatici. La
determinazione dell’imprenditore:
Ferrari ingegnere nasce artigiano e diventa industriale, con mercato
mondiale, sia perfezionando il prodotto sia superando continui buchi finanziari.
Le bigamie forzate di anni ancora recenti in Italia - il divorzio arriverà a gine
1970: di Ferrari come di De Sica o di Coppi, per stare alle più note – con tensioni
violente in entrambe le situazioni. La scarsa o nessuna sicurezza delle corse
automobilistiche, sia per i piloti sia per il pubblico: Castellotti muore in
circuito, de Portago, in testa alle Mille Miglia, una vittoria che doveva
essere il biglietto da visita per la Ferrari sul mercato mondiale del lusso,
provocando una strage di bambini per un sasso che squarcia una gomma (la Mille
Miglia anticipata nei titoli di testa con materiale d’epoca è epica, ma quanta insicurezza sulle strade di tutti – “tra
galline e bambini” si dice nel film).
Un racconto molto ben sceneggiato e montato. Girato
a Modena. Con prove eccezionali di tutti gli attori, specie di Penelope Cruz,
un cult, la moglie trascurata di Ferrari, e di Adam Driver, Ferrari.
Presentato a Venezia, è stato del tutto trascurato (che occasione persa con
Penelope Cruz, ruolo e interpretazione) – forse perché Mann vi ha presieduto
una dozzina d’anni fa la giuria?
Michael Mann, Ferrari, Sky Cinema
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