sabato 2 marzo 2024

Gogol’ sulla traccia di Jean Paul

Due infatuazioni sul corso di San Pietroburgo, teatro del tempo vuoto dei suoi migliori abitanti, e anche degli altri. Per esempio di un artista, fenomeno straordinario a San Pietroburgo, città di “impiegati, mercanti, e artigiani tedeschi” – “un artista nel paese delle nevi, un artista nel paese dei Finni,dov tutto è fradicio, piatto, senza rilievo, lavato, grigio,caliginoso!” (niente a che vedere con gli “artisti italiani, alteri, ardenti come l’Italia e il suo cielo”). Un artista giovane e povero, segnato  dall’Apparizione, di una bellezza giovanissima e svergognata, al punto che “i sogni divennero la sua vita” – fino a una brutta fine. Il tenente dongiovanni, invece, vi si scontra con la dura bellezza tedesca, e col suo suo rude marito, ma la prende come deve, senza rancore. Fra tragedia e commedia la Prospettiva resta impassibile.
Un racconto degli “Arabeschi” pietroburghesi, di Gogol’ giovane, bene introdotto, riconoscente. Con una cifra “umoristica” straordinariamente simile, a proposito della città russa abitata da tedeschi,  a quella di Jean Paul. Una lettura che forse Gogol’ non ha fatto? Comunque ignota ai suoi critici.
La traduzione è rivista da Paolo Nori, l’ultimo  gogoliano.
Nikolaj Gogol’, La prospettiva Nevskij, Garzanti, pp. 96 € 5,90

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