Il “cinema italiano” va di fretta, non sa ridere
Questa volta la sceneggiatrice Lisa Nur Sultan ha esagerato. O hanno
esagerato i personaggi del cinema che si sono prestati alla loro caricatura: Valeria
Golino e Valeria Bruni Tedeschi, Gabriele Muccino invadente, un inverosimile
Gian Marco Tognazzi, gonfiato come un otre. E tutti purtroppo sparano a
raffica, impedendo l’effetto. Comico? Più disperante: sembra che il cinema italiano,
di cui naturalmente si vuole “la salvezza”, non sappia come si ride – con misura. Si ride con Emanuela Fanelli, la pericolosa attrice Luana Pericoli che si fa il suo biopic, strepitosa. Ottima anche Sara Lazzaro in un ruolo brillante, segretaria imbranata e risolutiva, finalmente libera dai patemi interminabili dei cinque o sei anni della serie Doc. Ma è poco.
Peccato. Salvare il cinema italiano, e firmare contratti per un film di
cui nessuno sa niente erano aneddoti forti. Ma le “due Valerie”
e Muccino ci possono poco. Anche le storie personali dei soci dell’agenzia, che
irrobustivano di sorprese la prima serie, si perdono nella furia.
Luca Ribuoli, Call My Agent
Italia – 2, Sky
Nessun commento:
Posta un commento