La collana della regina – o Dumas sovversivo
Milady e D’Artagnan alla caccia del collier della regina, per
salvare il re e la Francia. Un film d’azione e d’avventura, in un quadro storico
ben delineato, e drammatico: la corona di Francia in bilico, fra cattolici e
ugonotti, col rischio di separatismo di “quelli della Rochelle”, armati e animati
dalla perfida Albione, dal duca di Buckingham. Con l’infelice amore della stessa
regina di Francia, Anna d’Austria, per il duca.
Un vero Dumas, dalla narrazione irresistibile. Nulla a che vedere con la
parodia italiana alla Brancaleone di Giovanni Veronesi sei anni fa, con Favino, Papaleo,
Mastandrea, Rubini, Haber - e Margherita Buy nei panni della regina scemotta. Qui
tutti attori nel ruolo, belli e convincenti – pur tra le troppe scene alla Bud
Spencer: la Milady di Eva Green, la figlia di Marlène Jobert, la Isabelle de “I
sognatori” di Bernardo Bertolucci, e D’Artagnan, il giovane ma ben guascone
François Civil. Con un Vincent Cassel d’eccezione, un Athos grave, tormentato
dai traumi delle violenze subite, in amore, nella carriera, che attende
rassegnato la condanna alla decapitazione, per una violenza che forse non ha
commesso.
E con un appunto, a Dumas: perché dobbiamo simpatizzare per la regina - qui una eterea Vicky Krieps, dal lungo collo sottile, in attesa del collier,
o della mannaia - che è semplicemente una traditrice? Per di più confusa, e un
po’ sciocca. Dobbiamo parteggiare per gli ugonotti, che sono per l’Inghilterra?
Confusamente, come la regina? E perché contro Richelieu, che invece lavora per
salvare la Francia? Un Dumas sovversivo?
Martin Bourboulon, I tre moschettieri
– D’Artagnan, Sky Cinema
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