giovedì 7 marzo 2024

L’infanzia felice fa felice la vita

Due bambini, la figlia giocosa del mugnaio e l’orfanello scontroso preso in casa, crescono insieme, di tacita intesa, l’una ricaricandosi con l’altro, nella campagna, di cui scoprono le molteplici vite. Poi vengono separati. Poi si ritrovano. Attorniati da maschere: il padre buono, la moglie e madre Santippe. Sempre attorno al Varmo, il luogo delle prime esperienze e del destino – un affluente del Tagliamento, nel Friuli di pianura, tuttora vantato come “risorgiva bellissima, molto ben popolata da marmorate, fario, iridee e temoli”.
Un racconto in pegno di amicizia: “Ispirato dalle memorie d’una passeggiata insieme godutaci”, dice Ippolito nella dedica, all’amico Francesco Verzegnassi. In “pegno d’amicizia e di morale concordia”, tra “due diversissimi d’opera e di studi”. Una trama semplice, che serve al ricamo delle forme naturali in tutte le espressioni dei suoi soggetti, acque, erbe, arbusti, alberi, animaletti: i colori, gli odori, le luci – e le funzioni, le attitudini, le metamorfosi (la deciduità).
Un racconto della natura, in realtà. Dei luoghi propri, dell’infanzia e la prima giovinezza, e della vita in campagna, per quanto povera. E un esercizio di virtuosismo linguistico. Un uso spropositato del vocabolario – non soltanto aggettivale. Godibile come reperto: come testimonianza di un uso sregolato della lingua nella narrazione, mossa per ripetizioni e accrescitivi.
“Il Varmo” è una delle otte novelle che dovevano pubblicarsi in volume, nel 1856, opera del Nievo poco più che ventenne, col titolo “Novelliere campagnuolo”. Poi stampati variamente solo in riviste, per lo più a puntate. Opera del Nievo poco più che ventenne, ispirato dai “romanzi campestri” di George Sand, di cui era ghiotto, e dalla vena localistica dei veneti Francesco Dall’Ongaro e Caterina Percoto, nonché dallo scrittore risorgimentale Giulio Carcano, a Milano - dove Nievo sta per approdare.
Un esercizio del racconto in forma poetica. Che tanto più fa capire e rivalutare l’impegno di Manzoni per una lingua attiva, marciante – e al confronto concisa: significante più che discorsiva. Nella narrativa e nella saggistica – dove l’incisione è forse ancora più drastica.  
L’edizione amazon è una stampa del caricamenteo online, solo spaziata, ma senza altro sussidio editoriale, nemmeno la numerazione delle pagine. Quella veneta, dell’editrice Tracciati, è un vero libro, e si avvale di una corposa introduzione di Mariangela Lando, dell’università Ca’ Foscari a Venezia
Ippolito Nievo, Il Varmo, amazon, pp. 74 € 4
Tracciati, pp. 96 € 12

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