domenica 31 marzo 2024

Ombre - 713

Analizzando dati di 20 paesi sviluppati, l’“Economist” trova che, mentre vent’anni fa non c’era differenza tra giovani maschi e femmine (18-29 anni) su chi si diceva liberale più che conservatore, ora c’è una differenza di 28 punti: i giovani maschi sono più anti-femministi dei genitori.
Sondaggi condotti in 27 paesi europei, in Gran Bretagna, in Corea e in Cina dicono che i maschi sotto i trent’anni sono più portati degli ultrasessantacinquenni a considerare che “il sostegno ai diritti delle donne è andato troppo oltre”.
 
Le donne giovani letteralmente “volano avanti” dei maschi negli studi – sempre secondo le analisi  dell’“Economist”: “Nell’Unione Europea un buon 46 percento di esse raggiugono un diploma, contro il 35 per cento dei ragazzi, “un gap che è raddoppiato da 2002”. All’inverso, i ragazzi superano in numero la ragazze al “fondo della scala scolastica”: “Nei paesi ricchi, il 28 per cento dei ragazzi non riesce a imparare a leggere a livello basico. Per le ragazze la percentuale è il 18 per cento”.
 
Diminuiscono gli sportelli bancari, di un migliaio l’anno, aumentano le retribuzioni dei manager, legate agli utili - arriva a quasi 10 milioni il più pagato in Italia, Andrea Orcel di Unicredit.
La banca funziona meglio con meno dipendenti? I correntisti vengono strizzati meglio, con meno servizi? 

È anche vero che Unicredit si è rivalutata in Borsa di quasi l’80 per cento nel 2023 (superata solo da Leonardo-Finmeccanica, armamenti, grazie alle guerre), il titolo più scambiato in Borsa, per 74 miliardi. E del 38 per cento in questi tre mesi.
 
Torna al governo a Varsavia l’“americano” ex presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, e subito è “guerra con la Russia”. È un caso? No.
 
"Non mi candiderò mai e poi mai alle Europee. Né con il Pd né con nessun altro partito”, solenne Lucia Annunziata annunciava a settembre, in vista delle Europee otto mesi dopo. Ora che si fanno le liste, sgomita per una candidatura “sicura”. È sempre come alle vecchie fiere, tra sensali: chi disprezza compra.
 
“Style”, il magazine maschile del “Corriere della sera”, si sfoglia con servizi e proposte del diritto delle donne a “tradire”,  e ad “abortire con leggerezza”, delle donne “forti e terribili, potenti e temibili”, delle donne che infransero le regole”, del queer pop, delle drag queen, del diritto delle trans alla parità di genere, di Alba Flores, “la donna che decretò l’inizio del matriarcato. Per  vendere roba (pubblicità commerciale e pubblicità redazionale) da migliaia di euro al pezzo. In copertina un tailleur binario di Dolce e Gabbana. Alla fine uno sbuffo: “La medicina dovrebbe considerare anche le persone non binarie”. Settanta centesimi per farsi venire il bisogno urgente di cambiare (aria, paese, giornale)?
 
Aumenta ogni mese la bolletta del Superbonus, di 5-10 miliardi che paghiamo e pagheremo con le tasse. È già a 115 miliardi, buco enaurme, per dirla con padre Ubu. Ma sono soldi veri, non da Monòpoli.  Una frana, uno sfacelo. I cui autori sono sempre protagonisti della politica, a sinistra. E si atteggiano a mortalisti, sempre a sinistra.
 
Il giudice del calcio, Mastrandrea, dice che he le offese di Acerbi a Juan Jesus, “non disconosciute dal medesimo offendente”, tuttavia non sono certe, perché non profferite “platealmente”, ma “con modalità tali da non essere percepite dagli altri calciatori in campo, dagli ufficiali di gara, dai rappresentanti della Procura a bordo del recinto di gioco”. C’è dunque una logica “mastrandreana” - o calcistica (ipocrita)? Le “modalità tali da non essere percepite” si riterrebbero aggravanti, di un reato “non disconosciuto dal medesimo offendente”. Ma dove li trovano, i giudici ci vogliono togliere anche il calcio  
 
Ma ci sono pure, nelle partite, dei “rappresentanti della Procura a bordo del terreno di gioco”? Per vedersi la partita gratis? Magari spesati, con trasferta e diaria, o a a piè di lista. Una fogna senza fondo.
 
“Cameron Diaz di nuovo mamma a 51 anni”. Emozione. Anche per l’età. Ma lei ha voluto il secondo figlio, assolutamente. Il primo del resto l’ha avuto poco tempo fa, “era diventata genitrice la prima volta nel dicembre 2019”. Con la maternità surrogata, cioè comprata. Senza scandalo.
 
“Una pratica abbastanza diffusa a Hollywood, quella delle madri surrogate: prima di Diaz, anche Kim Kardashian, Naomi Campbell,  Sarah Jessica Parker”. È più comodo. Comprare il figlio adesso è parte della società dei diritti. Molto democratica, per i ricchi. Fino a ieri era illegale, ma era un’epoca autoritaria.

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