Quel delitto è mio
Una gara fra attrici, piccole e grandi, per imputarsi l’assassinio del produttore
sporcaccione, “assurgere agli onori della cronaca”, e quindi uscire
dall’anonimato o l’oblio e tornare al palcoscenico, con una propria
sceneggiatura dell’evento, e poi altre produzioni di sicuro successo di
pubblico.
Una trama gogoliana, di una vecchia commedia disimpegnata, boulevardière,
del 1934, già al quarto o quinto adattamento al cinema. Ozon la rende
gradevolissima con la velocità, e lunghe memorabili caratterizzazioni di
Fabrice Luchini, il giudice vanesio e scemo, e Isabelle Huppert, la vecchia
attrice che si rigenera contendendo l’assassinio alla giovane svagata Nadia
Tereskiewicz.
Nella sua filmografia di successo il regista di “8 donne e un mistero” e
di “Potiche”, della satira delle donne fatta dalle donne, infila un’altra
grassa risata, con un pizzico di suspense.
François Ozon, Mon Crime – La
colpevole sono io, Sky Cinema
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