Appalti, fisco, abusi (241)
Il presidente di Assogestioni,
Trabattoni, lamenta: “Continuiamo ad avere oltre 1.500 miardi fermi lì”, benché
“assediati dal costo della vita”. Lì in banca, in conto corrente, liquidi
invece che in fondi. Perché, da cosa proteggono i fondi? Alzi la mano chi ci ha
guadagnato qualcosa. Sul conto almeno si può disporre alla pari dei propri
risparmi, senza rimetterci. E pesnre che con i fondi gli americani fanno la
dote ai figli, per gli studi e per altre occorrenze. Impossibile farli fruttare
non è.
La bolletta del gas è raddoppiata a
febbraio-marzo rispetto a un anno fa. Quest’anno 244 mc si sono pagati 361
euro, metre 318 mc si pagavano 238 euro dodici mesi prima. Benché il costo
internazionale del gas sia diminuito e non aumentato. Cosa è successo? Un anno
fa non si pagavano gli “oneri di sistema”. Cioè la tassa che
paghiamo ai cosiddetti fornitori di “energie pulite”.
Tassa sulla quale lo Stato si fa pagare
altre tasse e l’iva.
All’improvviso, senza annuncio, da un
anno, le “seconde case”, sia pure quella dei gentori o dei nonni al vecchio paese,
di cui non ci si dispossessa per un misto di rispetto e orgoglio ma che nessuno
frequenta, devono pagare una tassa alettrica. Salata: 56 euro a bimestre. In aggiunta
all’Imu, alla Tari, all’Irpef. Una tassa a favore dei “commercianti” di energia
(quelli che la fatturano), e dei soliti imprenditori degli “oneri di sistema”,
le ricche rendite dell’energia “verde”. E dello Stato, che sul non-fatturato
delle “attività di compravendita” fa pagare tasse e iba.
Tra le patrimoniali più ingiuste quella a
favore neppure dell’erario ma delle aziende elettriche, purché si qualifichino “verdi”,
beneficiarie dei costosissimi “oneri di sistema”. E di Terna, la società che
dovrebbe rifare (migliorare) la rete elettrica, ma di fatto si limita a produrre
bilanci in enorme attivo - su cui poi lo Stato si paga miliardi di dividendi. Si
legga la bolletta alla voce “trasporto dell’energia elettrica”, cifre da
capogiro.
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