lunedì 8 aprile 2024

Il calore umano scalda il ghiaccio – e la montagna si ripopola

Un maestro, stanco di (non) insegnare a bambini disattenti al cellulare, estranei, irrispettosi, con genitori ingombranti e anche violenti, chiede il trasferimento in una sede disagiata che nessuno vuole, uno dei paesini che si svuotano sull’Appennino, in Abruzzo, nella Marsica. Nell’inverno interminabile sotto la neve fitta, anche se ravvivato dai lupi in branco, perfino dai cervi – un’orsa perfino s’intravvede, con gli orsetti. Un’avventura. C’è anche da salvare la scuoletta, che va chiusa se non raggiunge il numero minimo di dieci bambini – si rimedierà con i bambini di immigrati e di profughi ucraini.
Milani ripete, sulla neve, il miracolo di “Benvenuti al Sud”, di Luca Miniero, l’altro dominus della commedia all’italiana, il clash di culture, tra il forestiero e i locali, di linguaggi e riti diversi. Un racconto semplice nel registro dell’avventura, piena di atmosfere. Grazie anche alla misura dei due protagonisti, che resistono alla tentazione di fare i comici brillanti, per cui sono famosi, Albanese e Virginia Raffaele – basta i linguaggi vocali, i suoni. Con l’idea pagante di avere comprimari i locali, gente comune di Viletta Barrea e di Pescasseroli. Specie i bambini della scuola – da cui Milani sa estrarre., con luci, inquadrature, tempi, mille sfumature, di personalità, interessi, e ancora una volta linguaggi.
Si direbbe il racconto dei linguaggi. Curati anche nelle sfumature. Albanese arriva con l’italiano lombardo. Raffaele, vice-preside di una scuola elementare di un sola classe di pochi bambini, è sempre sul ciglio di quella che si prende sul serio e anche no. Con un solo errore: in montagna non si cammina con le mani in tasca, specie d’inverno – fa freddo ma non si va sul ghiaccio con le mani infilate nel giaccone.
Riccardo Milani,
Un mondo a parte

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