mercoledì 17 aprile 2024

Il governo delle tasse

Raddoppia la bolletta del gas. Così, senza nemmeno dirlo, grazie a un’Autorità per l’Energia che ne garantisce, senza alcun fondamento, la congruità. Aumemta il gas menre diminuisce il suo costo sui mercati internazionali. A favore dei “comercianti” (“dell’attività di compravendita” dice l’Autorità) del gas. Con una piccola rendita per le Entrate, che così posso aumentare le entrate da tasse e iva sul “consumo” maggiorato.  
Aumenta il gas anche a favore dei liquefattori. La Adriatic della Exxon e del Qatar. La OLT (Livorno) della Snam e della First Sentiers – cioè di una società pubblica, Cdp, e della famiglia Minozzi, e di un fondo gestioni mobiliari in teoria australiano (molti australiani fanno “affari” in Italia, affari sicuri cioè, ma finora li facevano con le sinistre). La Golar Tundra di Piombino, sempre della Snam.  E Panigaglia dell’Eni. Che rifornisce anche Piombino, col gas che liquefa nel suo impianto del Congo. Tutto all’insegna del massimo profitto, sia per Cdp sia per Eni, che sono gruppi pubblici.
I gruppi pubblici hanno perduto la funzione per la quale sono stati creati, di sostenere la produzione e calmierare i prezzi (alleviare l’inflazione). Ora devono guadagnare, anche più dei privati, per far guadagnare il Tesoro, cioè il fisco, in due maniere: con i lauti dividendi, e con le tasse e l’iva sui fatturati maggiorati.
…. e il raddoppio delle bollette
Il governo che “non mette le mani nelle tasche degli italiani” aumenta anche gli “oneri di sistema”. Cioè la tassa che paghiamo ai cosiddetti fornitori di “energie pulite”. Insaziabili, gli uni e gli altri, i fabbricanti e il governo. Che fa pagare tasse e iva anche sugli “oneri di sistema” – come se fossero un consumo, un fatturato….
Gli “oneri di sistema” si definiscono “corrispettivi destinati alla copertura di costi relativi ad attività di interesse generale per il sistema elettrico o per il sistema gas pagati dai clienti finali”. Senza giustificativo, cioè una tassa. Su cui – va ripetuto, talmente è grave - si pagano tasse e iva.
I prelievi del governo sono tripli addirittura per l’elettricità, benché più contenuti unitariamente. A favore di Terna, il gruppo pubblico della rete elettrica, col quale pagarsi dividendi miliardari. A favore degli (innominati ma noti) “gestori” elettrici, quasi tutti non produttori ma commercianti. E a favore del fisco. Nonché, a favore di non si sa chi, con il caro-raffinerie (delle raffinerie di prodotti petroliferi, tra cui l’olio combustibile che serve le centrali elettriche), di cui è stato favorito il passaggio a due trader, a due commercianti cioè, non a industriali del petrolio, gruppi che massimizzano i profitti, non curando gli impianti, e vendono i prodotti dove spuntano il prezzo più alto. L’Italia è così il paese in Europa che paga più cara la benzina e altri prodotti, avendo svenduto le sue due grandi raffinerie, Priolo e Sarroch, a due trader.
Per Priolo, di proprietà della russa Lukoil, il governo si è inventato sanzioni inesistenti (Lukoil opera liberamente anche negli Stati Uniti). Per Sarroch non ha esercitato il diritto di opzione. Mentre convinceva Descalzi, il general manager Eni vicino al governo, a convertire la grande raffineria di Sannazzaro in bioraffineria, cioè a ridurre la produzione da dieci milioni di tonnellate di prodotti petroliferi l’anno a un milione. A vantaggio di Vitol e Trafila, e di chi altro?

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