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La comicità è donna, e salva l’Agenzia
Si salva con gli ultimi due episodi la miniserie Call my Agent alla seconda
edizione. Con la comicità femminile: una miniserie che avrà consacrato una
serie di attrici brillanti, comprese le due Valerie, Golino e Bruni Tedeschi,
ora registe seriose. Elodie e Impacciatore sono bravissime a impersonare le superstar,
trionfi e miserie, aiutate da situazioni e dialoghi scattanti – con Dario Argento
in un paio di pose, che ridicolizza Dario Argento.
Si rivaluta in questa chiave, di comicità al femminile, anche il lavoro
delle brillanti di contorno, che hanno accompagnato tutti gli episodi: Emanuela
Fanelli che completa infine (ma lo completa?) il suo inenarrabile biopic da Grande
Attrice trascurata, e Sara Lazzaro, che rianima il ruolo vieto della segretaria
imbranata innamorata del Capo.
Prende corpo anche la “Lea Martelli” fumigante di Sara Drago, la superagente
colonna dell’agenzia, competitivissima (drago, martelli…), e femminista, specie
con le ragazze che si porta a letto, per una notte. Un’altra gag? Non si
tralasciano le molestie del regista all’attrice al provino, con lunghe, lente, solenni
riprovazioni e minacce, mentre la Martelli-Drago si porta a letto la ragazza
che al momento la eccita, ma al risveglio sempre se l’è filata, incognita – toygirl,
non pagate?
Luca Ribuoli, Call My Agent- 2,
Sky
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