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La vita, si rigenera
Un vecchio professore prova a scrivere di alcune donne di talento che
sono state sottovalutate, come la sua giovane madre (si documenta e scrive di Tina
Modotti, Hedy Lamarr, Zelda Fitzgerald - non esattamente sottovalutate, ma non
importa), e cura con pollice verde le piante del terrazzo – tra esse un limone
dispettoso che mai gli dà una soddisfazione. Dal terrazzo stabilisce per questa
passione comune un contatto speciale con la coppia giovane che è venuta ad abitare
il terrazzo di dronte. Specie con lei, che è quella che si occupa delle piante.
Un’amicizia semplice e rigenerante ne nasce. Finché lui, per un principio di
alzheimer, si isola e scompare.
Una fiaba vera della vita che si rigenera, come una metempsicosi,
una trasmigrazione delle anime. Di fatto una palingenesi – arduo concetto teologico
ma ben ancorato qui nelle sembianze del professore, solitario e disilluso, e
della sua giovane amica in cerca di se stessa.
Non sostenuto alla distribuzione, un film già
di culto, tanto è intenso e semplice. Una gemma nel vasto deserto di Christian
De Sica, attore (comico) controvoglia. E dalle mille espressioni di una
mobilissima Teresa Saponangelo in un ruolo vero. Ma tuti i ruoli sono indovinati,
visi e gesti in aderenza perfetta alle battute e alle circostanze. Specie l’innominato,
nel cast, garzone di bar che accudisce il professore. E Luca Lionello, che s’inventa
un fratello altrettanto vecchio di De Sica ma diversamente mobile (anche il racconto
dei due fratelli è speciale, cioè normale, come di ognuno che sia cresciuto con
un fratello). Carone, al suo primo o secondo film, dopo una intensa attività nelle
storie brevi, da “documentario”, e perciò necessariamente curate, non sbaglia una
misura – una inquadratura, una luce, un taglio, perfino i dialoghi, giusto quelli
necessari, sono calzanti. Con le musiche coinvolgenti di Piovani.
Caterina Carone, I limoni d’inverno, Sky Cinema
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