mercoledì 24 aprile 2024
L'Europa nasce tardi
Si parla modernamente di “Europa”,
“europeo”, tardi. Boccaccio ha un rarissimo “europico”, un hapax. “Il
termine «europeo», europaeus, entra nell’uso solo nel secolo XV, con
Enea Silvio Piccolomini, il papa Pio II. Ricorre molto in Dante ma come area
geografica – mediterranea, fino a Costantinopoli, ma compresa la penisola
balcanica. La nostra Europa nasce subito dopo, con Machiavelli, nel “Principe”,
nei “Discorsi” e nell’“Arte della guerra”: con la distinzione fra Oriente e
Occidente, e in Europa fra Nord – la “Magna” che Machiavelli privilegia – e il
Sud. Prima c’era la cristianità, della (nuova) romanità nei confronti dei
barbari e dei maomettani. Ma presto di una cristianità anch’essa divisa, nei
nuovi concetti di Occidente e Oriente. E poi dimezzata, dopo la presa turca di
Costantinopoli. Così come ora, viene da concludere, con l’escissione della Russia
(e della Serbia), cioè della parte di Europa-cristianità che non era caduta con
Costantinopoli – il problema dei russi (sciti) curiosamente Chabod pone in
apertura, rileggendo Erodoto: non sono Asia, ma vivono nomadi.
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