La Procura di Milano deve
derubricare l’accusa a Santanché di bancarotta fraudolenta – dato che la bancarotta
non c’è stata. In compenso l’accusa di falso in bilancio. Poi dice che non c’è
giustizia. E che non è tempestiva – dopo Bari.
Si colpisce a Bari il “mercato delle influenze”, delle
giunte di sinistra al governo al Comune e alla Regione, mentre da Roma arriva
un’inchiesta amministrativa sulla tenuta delle giunte contro gli adescamenti
mafiosi. Una coincidenza? Le Procure della Repubblica, benché indipendenti dal
governo, hanno bisogno di un governo di sostegno – o anche dell’opposizione: di
un partito qualsiasi.
Si scrive infine dei
borseggi in metropolitana perché una rom borseggiatrice a Roma è finita
all’ospedale, “vittima di una vendetta fra bande rom” – pestata benché incinta
al nono mese. “Striscia la notizia” documenta i borseggi in metropolitana
praticamente ogni giorno – anche se non dev’essere facile mimetizzarsi, con microfoni
e videocamere, e cogliere l’attimo del borseggio. Solo le forze dell’ordine non
li vedono.
La rom pestata a Roma dai
concorrenti in borseggio, 40 anni, ha partorito all’ospedale il suo tredicesimo
figlio: si fanno figli per non essere perseguibili, secondo la legge italiana.
Meri Secic, questo il nome della donna, è stata arrestata nel 2017, ma su
mandato austriaco. In Italia aveva accumulato all’epoca, benché immigrata solo
da un paio d’anni, condanne per 19 anni di carcere, ma non era perseguibile
perché madre di undici figli. Questo non si ricorda, anche se i media prediligono
il crimine. Perché fare finta che i rom non ci siano?
La Procura di Vienna non
aveva avuto di questi problemi – nel senso che ci vedeva e interveniva. La
richiesta di estradizione del 2017 documentava con un elenco di 358 furti. Suddivisi per tipologia -
in tre gruppi, di 152, 105, 101 episodi. La donna inserendo nell’attività di una
banda cui si addebitavano esattamente 2.034 reati.
Massimo Giannini, giornalista, commentatore
“di sinistra” per i taglia e cuci in tv, direttore di giornali, scrive (“il
Venerdì di Repubblica”) che non c’è problema, che la trasformazione “verde” di
casa, come vuole Bruxelles, costerà 20 mila euro. Per il portone, forse? Ma dove
vivono questi censori?
L’Ecofin, il consiglio
dei ministri dell’Economia europei, vara una norma che costringe le famiglie
italiane, tutte più o meno proprietarie della casa d’abitazione, a indebitarsi
a vita, e nell’insieme distruggerà l’Italia come la conosciamo, come si è
costruita nei secoli, aggravando l’abbandono dei vecchi centri – l’Italia è il
Paese in Europa, e forse al mondo, che tiene in vita più case vecchie,
centenarie (i cosiddetti “borghi”, che si vantano presso l’Unesco). Ma questo
non è un tema. Se non perché il governo italiano di destra ha votato contro,
contro l’Europa green. È tutta stupidità?
Mezza pagina sul “Corriere
della sera” per dire che il governo conservatore inglese di Sunak è alla frutta
perché il miliardario premier si è presentato a un’intervista con ai piedi “le
amatissime Samba”. Le Samba, di Adidas, sono “le scarpe del momento” – “sono
state chiamate «le sneaker definitive del nostro tempo», le portano Kate Mosse,
Rihanna, sono «le scarpe ufficiali della stagione”. Ma, dopo che le indossate
il premier, le vendite sono crollate. Gli inglesi sono deficienti, o che –
povera politica estera?
Si gioca Real Madrid-Manchester
City per la Champions, e l’allenatore degli inglesi, lo spagnolo Guardiola,
avverte: “Affrontare il Real Madrid è sempre difficile. Parliamo di un club eccezionale
che può controllare molte cose in questa competizione”. È vero, non può perdere,
anche quando non gioca.
L’Inter fa tre punti all’ultimo
secondo. La Juventus ne perde due all’ultimo secondo. I commenti? Un grande club,
irraggiungibile – anche se è stato eliminato presto dalla Champions. L’altro un
club alla rovina. Poi si dice che il giornale è inutile – il tifo ognun se lo
fa da sé.
Juventus-Fiorentina
finisce 1-0 per i torinesi, si apre “La Domenica Sportiva” subito dopo, si annuncia
con enfasi Grande Ospite Cassano, ma non era semi-analfabeta?, il quale apre un
fuoco interminabile di epiteti ingiuriosi contro il club vincitore: “Non sa,
non fa, non esiste…”. Gli fa da spalla Adani, altro calciatore di poco conto
che ora è maestro di calcio. E Panatta, più vanitoso di quando non si tagliava
i capelli, a Cassano liscia il sedere per farselo leccare a sua volta. A suo
modo uno spettacolo. Ma da vomito, su Rai 1?
Panatta con Cassano, come
sono finiti in basso i Parioli!
Massimo Giannini, giornalista, commentatore
“di sinistra” per i taglia e cuci in tv, direttore di giornali, scrive (“il
Venerdì di Repubblica”) che non c’è problema, che la trasformazione “verde” di
casa, come vuole Bruxelles, costerà 20 mila euro. Per il portone, forse? Ma dove
vivono questi censori?
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