Quando l’Italia passò alle “leggi speciali”
Una grande mostra, ricca di immagini. Con foto, manoscritti, libri, articoli
di giornale, filmati, documentari, e i reperti commemorativi (quadri, sculture,
ceramiche, perfino brani musicali). Specialmente interessante nelle due sezioni
“Matteotti giovane”, nel Polesine, e “Sequestro e morte”, i due anni 1924-1926
che segnarono la rottura radicale di Mussolini con la Costituzione, e le leggi
speciali contro i partiti e la libertà di opinione.
Una storia nota, ma “vederla” fa ancora impressione. Che sia potuto succedere,
che l’Italia vi si sia immersa senza resistenze.
Un grande mostra, promossa dal Campidoglio, curata dallo storico Luca
Canali. In begli ambienti, spaziosi e anche luminosi. Ma vuota, o quasi –
mentre la mostra accanto, sulla calligrafia giapponese del Settecento, in ambienti
angusti e bui, scoppia di pubblico. La democrazia non ama discutersi? La “gente”
vuole solo svagarsi?
Luca Canali (a cura di), Giacomo Matteotti.
Vita e morte di un padre della Democrazia, Museo di
Roma a palazzo Braschi
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