venerdì 10 maggio 2024
Il giallo donna
Un killer di professione in fuga. Un lupo solitario, cattivo e brutto, ora cacciatore ora cacciato, con un po’ di luce alla fine del tunnel. Il “giallo” forse più semplice e diretto di G. Greene, il suo secondo dopo “Il treno per Istanbul” – e un paio di romanzi caduti nel nulla - ma già magistrale. Subito prima del più famoso “La roccia di Brighton”, ma al contrario di quello filato, tutto fatti. La prima letteratura è a p. 39, mentre il killer braccato fugge calandosi da una finestra, ed è breve, tre righe – peraltro fattuale, non “poetica”: “Le nuvole coprivano la luna, e la terra parve muoversi con loro, una sfera ghiacciata e senza vita nella tenebra immensa”. In una Nottwich che è Nottingham, dove Greene aveva vissuto e lavorato. Attorno a un traffico d’armi che prepara la guerra – l’ha già pronta. Su un’idea strepitosa: i due destini s’incrociano, del killer e del poliziotto che gli dà la caccia. Con un brillante, mai scontato, personaggio femminile tra i due. Con punte qui e là farsesche - come una messa in posa del genere, che comunque va al lieto fine. In ballo è nientemeno che la guerra mondiale - quella che dopo qualche anno sarà effettivamente combattuta.
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