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Il giallo donna
Impaginato come un catalogo,
molto illustrato, il volume raccoglie le fantasie dell’autrice, la prima e a lungo
unica libraia americana specializzata in gialli, su tutto ciò che è donna nel
genere. Autrici, misfatti, trucchi, per uccidere o per scoprire il colpevole. Una
escursione in un mondo tutto femminile, come se il crimine, praticato o immaginario,
fosse femminile.
L’autrice si è divertita: “Tutto
cominciò in modo innocente: un omicidio al giorno, assaporato nell’intimità della
mia poltrona. Poi diventai insaziabile”. Il gotico. Il soprannaturale. Il
sesso. Il perché? Con molti ritratti di autrici. Molti aneddoti, motli casi
(bambini, matrimonio, gita…).
Un capitolo è “Certe
ambigue signore”, che comincia: “Una volta per tutte, aboliamo il mito dela
brava donna”, eccetto lo strangolamento riesce loro tutto – “le donne uccidono tanto
spesso quanto sono uccidse”. Che in tempi di femminicidi sembra superato – o
no?
Un divertimento, per
ridere. Ma anche un’opera anticonformista in anticio sui tempi, già
antifemminista – anti femminismo della diferenza – agli albori del femminimso,
come se sapesse in anticipo dove si si sarebbe andati a finire.
Un volume da raccolta. Da
leggere, compulsare, tenere.
Dilys Winn, Anonima assassine, Milano Libri pp.
270, ill. pp. vv.
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