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martedì 14 maggio 2024

Il mondo capovolto dei tombaroli

Un caleidoscopio d’immagini. Di visi (occhi, nasi, acconciature), di palazzi e catapecchie, di fiori e sterpaglie, di boschi e deserti, anche di mare, grigio. Di sopra e d sotto la superficie, trattandosi di scavi di tombatoli, e dei sogni di ricchezza - impersonati dalla stessa Alice luminosa, la ricettatrice, specialista multilingue di certificati di autenticità, dentro un ufficio di acciaio, o uno yacht solare.
Il racconto è semplice. Il piccolo mondo della Tuscia semiabbandonata, con la gentildonna impoverita (una bellissima Rossellini) che alleva grandi voci, gli immigrati-rifugiati di varia provenienza, Brasile, forse Francia, forse Inghilterra, con facce da Bosnia, e i nullafacenti di paese che aspettano l’archeologo inglese. Uno umorale, che va e viene. Ed è un sensitivo, col dono di beccare il sito giusto delle tombe sepolte.
Un mondo fermo invece che in evoluzione, come lo dice il cantastorie che ogni tanto segna la vicenda. Che è come non è. Un mondo in cui il sopra è anche il sotto, e viceversa. Mentre si muore, all’inizio e anche alla fine.
Una storia non storia, senza uno svolgimento. Il racconto sono le immagini. E le musiche
Si sono citate le influenze di Pasolini, di Fellini naturalmente, e di altri. Di quest’ultimo forse più opportunamente, contando solo le immagini, i “quadri” in movimento. Con la Tuscia spettinata, sporchetta, disordinata, cara alle sorelle Rohrwacher, invece della Romagna florida.
Alice Rohrwacher, La chimera, Sky Cinema  

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