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venerdì 31 maggio 2024

Macron tutti azimut

Alla rincorsa elettorale di Le Pen Macron le sta provando tutte – si direbbe che le spara ogni giorno più grosse. Ha innescato l’intervento diretto europeo nella guerra della Russia all’Ucraina, proponendo l’invio di corpi armati, e ora minaccia di farlo da solo, come Francia. Come dire: minaccia  una guerra mondiale. Anche perché, non lo dice ma lo fa sapere, vanta il più vasto arsenale nucleare dopo Russia e Stati Uniti – e uno con una disponibilità maggiore di plutonio (come dire: in grado di rifarsi l’arsenale in breve tempo), quello ricavato dal trattamento delle scorie delle centrali nucleari di altri paesi.
Più terra terra in questi stessi giorni promuove al parlamento europeo, sotto la copertura del partito Popolare, una mozione contro il Libano, per il trattamento dei rifugiati dalla Siria. Il parlamento libanese si rifiuta di eleggere capo dello Stato il suo candidato, e Macron in rappresaglia vuole il Libano condannato a Strasburgo, con conseguente perdita del sostegno finanziario Ue, per il trattamento degli immigrati. Che sono due milioni – almeno due, nessuno sa quanti sono. Su una popolazione di sei milioni. Di un paese impoverito da oltre quarant’anni, ormai, di invasioni, palestinesi, israeliane, siriane e, sotto la veste di Hezbollah, iraniane.
Due milioni di profughi in Libano è come se in Francia ce ne fossero 22 milioni. Ma Macron non transige.

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