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lunedì 27 maggio 2024

Maglia rosa alla pacchianeria

Un capolavoro kitsch, la premiazione al Giro d’Italia, di pacchianeria. Dopo una pedalata “imperiale” da Casal Palocco al Colosso, come ultima tappa – alla presenza di pasanti più incuriositi che interessati, non il milione che dicono gli organizzatori. Un Pogačar più ragazzino che mai, tutto solo su un piedistallo sotto l’Arco di Tito, col Colosseo sullo sfondo, in attesa delle Autorità. Un’immagine che doveva immortalarlo nel mondo, ma che il ciclista, con tutta evidenza immemore di dove si trovava e cosa significava, mostrava di non apprezzare. Forse infreddolito benché facese caldo, per non essersi cambiato la maglia, più che altro incuriosito dalla strana premiazione. Finché il patron Urbano Cairo non è arrivato con la presidente del consiglio Meloni. Alla quale ha mollato una coppa a forma di serpente alta un metro o poco meno. Che la presidente ha avuto problemi a maneggiare. E poi a porgere al ciclista sul podio alto, per quanto lei si elevasse sulla punta dei piedi e il ragazzotto provasse ad abbassarsi. Con difficoltà poi a maneggiare la strana coppa, di cui con tutta evidenza non capiva il significato, e non gliene importava.
La cerimonia completava un panel Rai non più classico-agreste come la premiazione, ma tecno, di quattro personaggi dietro un bancone in plexiglass, che non sapendo evidentemente come occupare il tempo vagavano tra Merckx e Hinault. Rabberciati dal conduttore che ad alta voce proclamava la cerimonia grandiosa e strepitosa. Da rivedere.
Premiazione Giro d’Italia
, Rai 2, Raiplay

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