Maglia rosa alla pacchianeria
Un capolavoro kitsch, la
premiazione al Giro d’Italia, di pacchianeria. Dopo una pedalata “imperiale” da
Casal Palocco al Colosso, come ultima tappa – alla presenza di pasanti più
incuriositi che interessati, non il milione che dicono gli organizzatori. Un
Pogačar più ragazzino che mai, tutto solo su un piedistallo sotto l’Arco di
Tito, col Colosseo sullo sfondo, in attesa delle Autorità. Un’immagine che
doveva immortalarlo nel mondo, ma che il ciclista, con tutta evidenza immemore
di dove si trovava e cosa significava, mostrava di non apprezzare. Forse
infreddolito benché facese caldo, per non essersi cambiato la maglia, più che
altro incuriosito dalla strana premiazione. Finché il patron Urbano Cairo non è
arrivato con la presidente del consiglio Meloni. Alla quale ha mollato una coppa
a forma di serpente alta un metro o poco meno. Che la presidente ha avuto
problemi a maneggiare. E poi a porgere al ciclista sul podio alto, per quanto
lei si elevasse sulla punta dei piedi e il ragazzotto provasse ad abbassarsi.
Con difficoltà poi a maneggiare la strana coppa, di cui con tutta evidenza non
capiva il significato, e non gliene importava.
La cerimonia completava un panel
Rai non più classico-agreste come la premiazione, ma tecno, di quattro
personaggi dietro un bancone in plexiglass, che non sapendo evidentemente come
occupare il tempo vagavano tra Merckx e Hinault. Rabberciati dal conduttore che
ad alta voce proclamava la cerimonia grandiosa e strepitosa. Da rivedere.
Premiazione Giro d’Italia, Rai 2, Raiplay
Nessun commento:
Posta un commento