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domenica 26 maggio 2024

Ombre - 721

Si susseguono i buy-back delle banche (Unicredit, Intesa, Bpm, Bper…) di azioni proprie che se non finalizzati all’annullamento, minacciano minusvalenze giganti. “Il Sole 24 Ore” documenta e spiega che Warren Buffett, l’“oracolo” dei mercati finanziari, cioè la sua Berkshire Hathaway, si tiene prudentemente liquida. Prudentemente, ma per un record di 189 miliardi di dollari: meglio non guadagnare niente, o quasi, che perdere. Il problema è che Wall Street “vale” 53 mila miliardi di dollari, il pil degli Stati Uniti solo la metà, 28 mila.
 
Qualcosa non funziona nell’inchiesta Toti? Da alcuni giorni non c’è più la novità giornaliera, il nuovo tesoretto sotto il materasso, la nuova concussione, la nuova spesa a Montecarlo. Mentre mancano ancora un paio di settimane al voto. C’è il rischio che Toti si difenda.
 
La polizia israeliana indirizza i coloni e l’estrema destra su dove e come attaccare gli aiuti umanitari per Gaza. Così come li aiuta, col rinforzo dell’esercito, a cacciare i palestinesi da casa loro in Cisgiordania. Non è genocidio, come dice Liliana Segre, ma solo perché non è dichiarato, in un “Mein Kampf”.
 
Italia, Slovacchia, Ungheria e Austria, che ricevono gas russo via Ucraina, con la fine dell’anno cesseranno l’approvvigionamento. L’accordo scade, dice il portavoce della Commissione europea per le questioni energetiche, Tim McPhee, e non sarà rinnovato. Cioè per due anni e passa si è detto no al gas russo, e invece transitava. Via Ucraina. Le forniture erano interrotte solo per far salire i prezzi?
 
Gli Stati Uniti non hanno adottato la Corte Penale Internazionale di giustizia, e hanno impedito che giudicasse i loro crimini, nel caso delle torture nel carcere di Abu Ghraib in Iraq, e a Guantanamo. Ma hanno denunciato e fatto condannare tutti i personaggi a loro per qualche motivo invisi, specie nella ex Jugoslavia. E subito contro Putin, il giorno in cui attaccò l’Ucraina, o il giorno dopo. Ora che lavora a condannare Netanyahu aprono il fronte delle sanzioni contro la stessa Corte.
 
Molte paginate di cordoglio per la morte del presidente dell’Iran Raisi in un incidente aereo. Uno illustre solo come boia: giudice di tribunali speciali che ha condannato a morte decine di migliaia di persone. Soprattutto islamici, ma contrari al khomeinismo. Uno dei suoi processi nel carcere di Evin è esperienza incancellabile, per il menefreghismo, la fretta, l’irrisone, con claque di teste rasate schierate in divisa tra il pubblico, i futuri pasdaran.
 
Si continua a parlare nell’occasione di rivoluzione in Iran. Mentre il regime khomeinista, che si avvia al secolo, è solo una dittatura. Articolata, occhiuta, totalitaria. Su un paese che, bene e male, era in precedenza organizzato come una democrazia. Il solo regime costituzionale nel Medio Oriente, all’infuori di Israele – e del disastrato Libano.
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Entusiasta addio del Liverpool e i suoi tifosi all’allenatore Klopp dopo nove anni, un campionato vinto e due finali di Coppa dei Campioni. Lo stesso giorno che la Juventus allontanava con gli avvocati l’allenatore Allegri, due finali di Champions e alcuni campionati e coppe vinte. C’entra la micragnosità di Torino – l’allenatore è licenziato per risparmiare sull’ingaggio. Ma il Liverpool è quello dell’Heysel, una squadra e un tifo espulsi poi per sei anni dalle coppe. Il “grande cuore” vantato dagli italiani annega nell’acido, dell’opportunismo.
 
Un’ordinanza “criticabile”, perché “non compiutamente ragionevolmente attenta al complessivo contesto”, e “non implausibilmente viziata” nelle motivazioni, ma “resa nel perimetro di legge”. Si diverte Ferrarella con gli amati giudici (nel caso la Procura della Cassazione, niente di meno, la Suprema Corte…) sul “Corriere della sera”, che rigettano con questo linguaggio le sanzioni disciplinari disposte dal ministro Nordio a carico dei giudici che diedero la semilibertà a un russo, Artem Uss, subito poi irreperibile. Dopo ponderazione di tredici mesi. Non c’è speranza.    

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