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martedì 21 maggio 2024

Quando Calvino finì in prigione

L’infanzia in Molise, a Benevento e Boiano, il padre inquieto, ingegnere della Edison, che poi sceglie l’Africa, Parma che è la sua città, benché affrontata il primo anno con accento molisano, a scuola da Attilio Bertolucci e Pietrino Bianchi, e alcune avventure minime. La gita quasi aziendale in cinque, in Francia, Costa Azzurra, interrotta al primo albergo dall’arresto e l’espulsione di Calvino, “persona non grata” per avere “partecipato a un congresso dei Partigiani della Pace”. Una giornata a palazzo Leopardi, coccolato dalla contessa, e dalla sua bella famiglia, i  ragazzi, il marito, alla vana ricerca dei “figurati armenti” di Giacomo sulle mure domestiche – un flirt, molto intenso, a distanza. L’intervista fiume con Kruscev a Mosca nel 1964, per la prefazione a un suo libro, in folta ambasceria, con Giulio Einaudi, Vittorio Strada e consorti.
Prose gradevoli, non invadenti ma attraenti. Di scrittura semplice – Magris ricorda di Bollati in prefazione l’“aristocratica signorilità, intrisa di nobile pigrizia”. Di immagini: “La memoria è cinematografica, le persone si muovono; nel ricordo da svegli la memoria è fotografica, procede per immagini fisse, di una meravigiosa immobilità definitiva”. La passione per la musica, da ragazzo, a Parma durante la guerra - staffetta in bicicletta di un disco da un amico all’altro, subisce anche lui un fermo, “trattenuto per ore da una pattuglia di mongoli, feroci ausiliari della Wehrmacht”. Torino amusicale – anche la casa editrice, il solo Mila eccettuato. Come trapiantare un oleandro. E quando guida, di notte, al ritorno dalla gita in Costa Azzurra, “un’idea non si muove, si ripete sempre uguale: che cosa ci mettiamo dentro la pace, detro tutte le grandi parole che sembrano dei contenuti e sono dei contenitori?”
L’incontro con Kruscev da mezz’ora diventa interminabile. Anche perché i torinesi hanno portato in dono un tartufo, e il capo di tutte le Russie vorrebbe addentarlo, subito. 
Giulio Bollati, Memorie minime, Bollati Boringhieri, pp. € 10

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