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Vita dei pastori in Sardegna dopo la guerra
“È mio. Ne ho bisogno in campagna”, disse il padre Abramo
alla maestra alla ripresa della scuola dopo l’Epifania del 1944, e Gavino
crebbe pastore, dall’età di sei anni. Durante il militare a Rieti, racconta
qui, “feci conoscenza con un maestro di Poggiobustone, Ottavio Gentileschi. Un
ragazzo simpatico e molto preparato. Si entusiasmò del mio entusiasmo”, e gli
insegnò a leggere, lo introdusse alla cultura – il pastorello è diventato
scrittore. E ha scritto e pubblicato molto. Si è anche laureato, a Roma nel
1970, in Glottologia, facendosi poi ricevere all’Accademia della Crusca – e
dopo qualche anno ha avuto a Cagliari un incarico di assistente a Filologia
romanza (evidentemente senza retribuzione – altro romanzo d’epoca….- se ha
dovuto fare ricorso alla Legge Bacchelli, la modesta pensione pubblica per
meriti letterari).
Un racconto di formazione. Di rabbia ed emancipazione.
Che mantiene intatta la vigoria linguistica, essendo in realtà un’opera
doppiamente originale, per il tema e per la lingua. Che è la trascrizione
italiana della “lingua” sarda, di una delle lingue sarde. Di una sintassi
(logica) e una sensibilità verbale dell’isola nell’isola Sardegna in cui
l’autore era nato ed è cresciuto – e tuttora vive, Siligo, non lontano da
Sassari.
Un racconto che ha fatto epoca all’uscita, nel 1975. Tra
i Franchi Narratori Feltrinelli. Ed è presto diventato un classico, nelle
scuole italiane e un po’ in tutto il mondo, il racconto dell’emancipazione
attraverso lo studio. Sulle tracce di De Amicis, Deledda, etc.
“Padre padrone” si ricordava per la forza della sua
lingua, concisa e insieme espressiva, diretta. Si riedita da classico – con
introduzione di Carlo Ossola. E sembra un altro libro, forse effettivamente un
“classico”, come “Cuore”. Perde, risulta aver perduto, la freschezza (la
violenza?) della sua prima pubblicazione. Della vita del giovane pastore non da
letterato, ma da pastore, seppure scappato alla dannazione cui il padre lo
destinava. Forse effetto anche del contesto: Abramo, morto centenario, leggeva
il giornale, padre e figlio vivevano vicino, in belle case. Non più una tranche-de-vie,
drammatica, ma una testimonianza, ben scritta, un quadro d’epoca - vita dei
pastori in Sardegna dopo la guerra.
Gavino
Ledda, Padre padrone, Oscar Cult, pp. 252 € 14,50
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