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mercoledì 26 giugno 2024

Firenze salotto d’Europa, in casa Vernon Lee

In onore di Vernon Lee, quale mediatrice di cultura, gli atti di un convegno dodici anni fa a Firenze, sua città di elezione nella seconda metà di vita. Di un personaggio centrale fine Ottocento-primo Novecento, nel rapporto culturale dell’Italia con l’Inghilterra, con Oscar Wilde, il gruppo di Bloomsbury, H.G.Wells, Ouida, con numerosi contatti in Francia e in Germania. E di una città al centro, allora, della vita culturale italiana, letteraria e artistica, innovativa e conservativa, con l’editoria, le riviste, gli autori.
 “Aspetti della cultura cosmopolita nel salotto di Vernon Lee: 1889-1935” è il tema. Il convegno internazionale di studi è stato organizzato dalla Regione Toscana nel 2012 a Firenze, uno degli ultimi eventi culturali della città. Con contributi in francese, in inglese e in tedesco. E numerose foto di “Violet del Palmerino” in età. E di Telemaco Signorini, il pittore che forse lei più apprezzava.
Violet Paget era il nome della scrittrice che si firmava Vernon Lee, “Il Palmerino” la piccola villa sotto Fiesole dove risiedeva e riceveva. Oggi dimenticata, Vernon Lee è autrice di racconti straordinari, della realtà ultrasensibile, che sembra esulare cioè dal sensibile e nvece lo mola e raffina. Nonché di una serie di saggi sulla cultura italiana, sulla musica e sulla pittura, a partire dal primo, sul Settecento, che le diede subito rinomanza. Fu anche un  “personaggio”, spesso nelle cronache: arrivata in Italia da victorian highbrow, con la puzza sotto il naso, finita attivista anti-guerra nel 1914, e subito dopo per il diritto di voto alle donne, che in Gran Bretagna sarà introdotto solo nel 1928 (in Italia nel 1946).
Notevole, benché apparentemente fuori tema, un saggio sul “Diario fiorentino” di Rilke, che trascorse in città cinque settimane ad aprile-maggio del 1898 – un  diario dedicato, ancora, benché viaggiasse con la moglie Clara Westhoff, a Lou-Andreas Salome, la sua prima amante e forse il suo unico amore. In linea con un genere allora in voga, il “diario fiorentino”, di Heinrich Mann, di Thomas Mann, di altri scrittori tedeschi - un abbozzo della odierna (anni 1990-2000)  “Toskana Fraktion” tra i politici tedeschi.
Serena Cenni-Sophie Geoffroy-Elisa Bizzotto (a cura di), Violet del Palmerino, pp. 255, ill., free online

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