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venerdì 14 giugno 2024

Il Fronte Repubblicano barcolla

Non ci sono solo i lepenisti, la destra in Francia è ora plurima, tre o quattro partiti si vogliono di destra. E non più isolata, nelle ridotte del Nord-Est deindustrializzato e sull’asse Nizza-Marsiglia, della Provenza pauperizzata. E di destra anche Macron – in Italia viene considerato di sinistra ma è di detra, economica e anche politica. E lo sono i neo-gollisti, ora Repubblicani.
Non è una novità, la destra è sempre stata forte in Francia, eccetto che nelle presidenze Mitterrand. Ma il fatto è mascherato dal fronte “repubblicano”. Da trent’anni, dal 1995, le due presidenze Chirac, quella di Sarkozy, quella di Hollande e le due di Macron, sono state ottenute al secondo turno coalizzando tutti i voti, di destra e di sinistra, contro i Le Pen, Jean Marie Le Pen, o sua figlia Marine. Il cosiddetto Fronte Repubblicano.
Un Fronte che Macron spera si ripeta per il Parlamento, che ha voluto rivotato sull’onda dello spostamento a destra alle Europee, puntando a resuscitare anche per la Camera, almeno ai ballottaggi, l’unione sacra con il Rassemblement National, come ora si chiama il partito dei Le Pen.
Marine Le Pen e il suo candidato primo ministro Bardella hanno giocato d’anticipo, si direbbe al gioco del calcio, anche in questo, cercando l’alleanza con i Repubblicani, il partito dei neogollisti. Che su questo si è diviso. Ma la partita rimane aperta.
Non ci sono solo i lepenisti, la destra in Francia è ora plurima, tre o quattro partiti si vogliono di destra. E non più isolata, nelle ridotte del Nord-Est deindustrializzato e sull’asse Nizza-Marsiglia, della Provenza pauperizzata. E di destra anche Marcon – in Italia viene considerato di sinistra ma è di destra, economica e anche politica. E lo sono i neo-gollisti, ora Repubblicani.
Non è una novità, la destra è sempre stata forte in Francia, eccetto che nelle presidenze Mitterrand. Ma il fatto è mascherato dal fronte “repubblicano”. Da trent’anni, dal 1995, le due presidenze Chirac, quella di Sarkozy, quella di Hollande e le due di Macron, sono state ottenute al secondo turno coalizzando tutti i voti, di destra e di sinistra, contro i Le Pen, Jean Marie Le Pen, o sua figlia Marine. Il cosiddetto Fronte Repubblicano.
Un Fronte che Macron spera si ripeta per il Parlamento, che ha voluto rivotato sull’onda dello spostamento a destra alle Europee, puntando a resuscitare anche per la Camera, almeno ai ballottaggi, l’unione sacra contro il Rassemblement National, come ora si chiama il partito dei Le Pen. Un problema potrebbe nascere sul fronte antisemitismo, la guerra di Netanyahu avendo spostato il Fronte Popolare sulla intransigenza contro Israele.
Marine Le Pen e il suo candidato primo ministro Bardella hanno giocato d’anticipo, si direbbe al gioco del calcio, anche in questo, cercando l’alleanza con i Repubblicani, il partito dei neogollisti. Che su questo si è diviso. Ma la partita rimane aperta.

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