Non ci sono solo i lepenisti, la destra
in Francia è ora plurima, tre o quattro partiti si vogliono di destra. E non più
isolata, nelle ridotte del Nord-Est deindustrializzato e sull’asse
Nizza-Marsiglia, della Provenza pauperizzata. E di destra anche Macron – in Italia
viene considerato di sinistra ma è di detra, economica e anche politica. E lo
sono i neo-gollisti, ora Repubblicani.
Non è una novità, la destra è sempre
stata forte in Francia, eccetto che nelle presidenze Mitterrand. Ma il fatto è
mascherato dal fronte “repubblicano”. Da trent’anni, dal 1995, le due presidenze
Chirac, quella di Sarkozy, quella di Hollande e le due di Macron, sono state
ottenute al secondo turno coalizzando tutti i voti, di destra e di sinistra,
contro i Le Pen, Jean Marie Le Pen, o sua figlia Marine. Il cosiddetto Fronte
Repubblicano.
Un Fronte che Macron spera si ripeta
per il Parlamento, che ha voluto rivotato sull’onda dello spostamento a destra
alle Europee, puntando a resuscitare anche per la Camera, almeno ai ballottaggi,
l’unione sacra con il Rassemblement National, come ora si chiama il partito dei
Le Pen.
Marine Le Pen e il suo candidato primo
ministro Bardella hanno giocato d’anticipo, si direbbe al gioco del calcio,
anche in questo, cercando l’alleanza con i Repubblicani, il partito dei neogollisti.
Che su questo si è diviso. Ma la partita rimane aperta.
Non ci sono solo i lepenisti, la destra
in Francia è ora plurima, tre o quattro partiti si vogliono di destra. E non più
isolata, nelle ridotte del Nord-Est deindustrializzato e sull’asse
Nizza-Marsiglia, della Provenza pauperizzata. E di destra anche Marcon – in Italia
viene considerato di sinistra ma è di destra, economica e anche politica. E lo
sono i neo-gollisti, ora Repubblicani.
Non è una novità, la destra è sempre
stata forte in Francia, eccetto che nelle presidenze Mitterrand. Ma il fatto è
mascherato dal fronte “repubblicano”. Da trent’anni, dal 1995, le due presidenze
Chirac, quella di Sarkozy, quella di Hollande e le due di Macron, sono state
ottenute al secondo turno coalizzando tutti i voti, di destra e di sinistra,
contro i Le Pen, Jean Marie Le Pen, o sua figlia Marine. Il cosiddetto Fronte
Repubblicano.
Un Fronte che Macron spera si ripeta
per il Parlamento, che ha voluto rivotato sull’onda dello spostamento a destra
alle Europee, puntando a resuscitare anche per la Camera, almeno ai ballottaggi,
l’unione sacra contro il Rassemblement National, come ora si chiama il partito dei
Le Pen. Un problema potrebbe nascere sul fronte antisemitismo, la guerra di Netanyahu avendo spostato il Fronte Popolare sulla intransigenza contro Israele.
Marine Le Pen e il suo candidato primo
ministro Bardella hanno giocato d’anticipo, si direbbe al gioco del calcio,
anche in questo, cercando l’alleanza con i Repubblicani, il partito dei neogollisti.
Che su questo si è diviso. Ma la partita rimane aperta.
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