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lunedì 3 giugno 2024

Il sorriso di Troisi

Fra i tanti tributi a Troisi nel trentennale della morte forsi il più lieve, troisiano. Osannante ma sottotono, e scorrevole, mai compiaciuto.
Molti ricordi e testimonianze, umane, di scena, intervallate da spezzoni celebri, di Verdone, Martone, Giuliana De Sio, Francesca Neri, Émanuelle Béart, si nna Pavignano, la sua comapgna, dell’amico Giovanni Benincasa, del nipote Stefano Veneruso. Fanno colpo le scene dell’avventura a Hollywood per “Il Postino”, candidato a numerosi Oscar. Con Pavignano, candidata per la sceneggiatura, Cucinotta, Caldonazzo, Luis Bacalov – che l’Oscar poi lo vincerà.
Una chicca la ripresa delle quartine in rima di Benigni in memoria dell’amico, parte della primissima commemorazione, “Il mio amico Massimo”, di Roberto Bencivenga, uscito nel 2022 e irreperibile in rete:
“Non so cosa teneva dint’a capa;
intelligente, generoso, scaltro,
per lui non vale il detto che è del Papa,
morto un Troisi non se ne fa un altro.
 
Morto Troisi muore la segreta arte,
di quella dolce tarantella,
ciò che Moravia disse del Poeta
io lo ridico per un Pulcinella.
 
La gioia di bagnarsi in quel diluvio
di jamm, o' saccio, ‘naggia, oilloc, azz!;
era come parlare col Vesuvio,
era come ascoltare del buon Jazz. 

 
“Non si capisce”, urlavano sicuri,
“questo Troisi se ne resti al Sud!”
Adesso lo capiscono i canguri,
gli Indiani e i miliardari di Hollywood!
 
Con lui ho capito tutta la bellezza
di Napoli, la gente, il suo destino,
e non m’ha mai parlato della pizza,
e non m’ha mai suonato il mandolino.
 
O Massimino io ti tengo in serbo
fra ciò che il mondo dona di più caro,
ha fatto più miracoli il tuo verbo
di quello dell’amato San Gennaro”.
Anna Praderio,
Per sempre al Massimo, Canale 5, Infinity

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