Le Pen gollista
Migliora il richiamo del neo-costituito
Fronte Popolare in Francia contro il Rassemblement National, ma non ancora nella
misura, secondo i sondaggi e gli analisti, di recuperare la sbandata a destra dell’elettorato francese alle Europee. Anche scontando gli apparentamenti e le
altre possibili alchimie del secondo turno. Mentre migliora il rating del Rassemblement National, come ora si chiama
il partito di Marine Le Pen, quale erede del Rassemblement gollista – che in Francia è memoria
intoccabile e taumaturgica. Sarebbe questa la ragione per cui una parte dei Républicains, il partito gollista, fa campagna elettorale con Le Pen.
Da una parte Marine Le Pen e il suo candidato
primo ministro Bardella prendono le distanze dalla Russia, di cui finora hanno
sostenuto le ragioni nella guerra all’Ucraina: “La proposta che abbiamo sempre
sostenuto non teneva conto dell’andamento della guerra”. In linea col disimpegno
altero dalle cause altrui che era il segno del gollismo.
Gli analisti sottolineano ora che le zone
di radicamento del Rassemblent (che, va aggiunto, evoca il nome voluto per il
suo movimento da De Gaulle nel 1947, Rassemblement du Peuple Français, per
opporsi alla deriva partitocratica della Quarta Repubblica appena nata), cioè il
Nord e l’Est della francia, col Sud-Est, l’asse Marsiglia-Nizza, era a suo
tempo gollista in larga misura. E del Rassemblement l’elettorato in genere
apprezzerebbe il compromesso, molto gollista, di Stato forte e libertà di mercato,
dalle pensioni agli immigrati.
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