Cerca nel blog

domenica 2 giugno 2024

Nostalgia della Russia, patria di emigrazione

La rappresentazione della memoria. In chiave nostalgica. Della Russia, patria di emigrazione. Nelle specie di un giovane che all’età di otto, dodici e quattordici anni aveva “viaggiato”: “per quattro anni in Russia, poi – per due anni – sui mari e in Europa”. Come molti russi, prima, durante e dopo la Rivoluzione sovietica.
Il racconto è di un’estate in un castello diroccato, nel mezzo della Francia. Di cui la regina è la contessa Praskov’ja Dimitrievna, la vecchia nonna. Una nonna che è “il secolo passato”, l’Ottocento, quando tutto era in ordine. C’è la Russia nella nonna. E c’è la Russia nella rovina del castello. Tutto anzi è rovina: il castello, il parco, i rapporti familiari. In rovina è anche il villaggio, nell’immagine breve di una vendita all’asta per debiti. Russo è il testimone della rovina, il giovane del racconto.  
Ma non è una parabola. Il quadro è lieve, come di una fantasia – è subentrata la rassegnazione. Un’altra stazione nella
via crucis dell’emigrazione – dopo l’ebreo errante ci sarà il russo errante, ormai da un secolo e più? Ma serena, rasserenante.
Nina Berberova, Roquenval, Guanda, pp. 78 € 10

Nessun commento: