Non male l'esercito israeliano che si ammutina. Di un ammutinamento particolare, perché la “pausa tattica” nei combattimenti, per lasciar transitare gli aiuti umanitari, è stata decisa dal comando. Ma contro il governo. Che obietta: “Dovremmo essere un Paese con un esercito, non un esercito con un Paese”. Sarà l'esercito a salvare Israele dalla sicura condanna della Corte Penale Internazionale?
Aldo Grasso sanziona le
volgarità dei politici – tutti di destra, ma non importa. Tra esse sanziona
“l’uso disinvolto della parola «stronza» da parte di De Luca e della premier”.
No, da parte di De Luca. Ironia? Di sinistra? O un plauso a Meloni, surrettizio
certo? Poi dice che si creano i miti.
La “psico-nana” di Grillo e Travaglio che
sberleffa il battutista De Luca, basito, muto, è grossa gag – è Sansone
e i filistei.
Noia sesquispedale della
squadra italiana, 2da nel ranking europeo, nella gara con l’Albania, 24ma.
Con calciatori assenti, Scamacca, Retegui, Frattesi, un playmaker (Jorginho)
che gioca a liberarsi della palla, a cinque metri massimo, e un solo attaccante,
Chiesa. Dopo l’avvio che ha consegnato l’Italia al record del ridicolo: un gol a 20 secondi
per l’Albania di due difensori campioni d’Italia e dell’uomo-mercato dell’estate.
Allenatore indiavolato alla fine. Commenti serafici. Anzi, nel postpartita e
nei giornali inneggianti. “The show must go on”, ma che vuole dire, che
gli spettatori non vedono?
Gli albanesi allo stadio,
albanesi di Germania, cantano in coro con gli italiani l’Inno di Mameli. La
cosa non è prevista, i cronisti non sono preparati, non sanno che dire. Anche il giorno dopo, per i “grandi
giornali”, “la Repubblica”, “Corriere della sera”, “La Gazzetta dello Sport”,
la cosa non è avvenuta. Gli articoli erano stati scritti prima? I giornalisti
sportivi sanno solo di sport – ma veramente?
Il cardinale Ruini conferma
a Verderami sul “Corriere della sera” quanto il libro dello stesso “Corriere, “Il
Colle d’Italia”, due anni fa rivelava, che il presidente Scalfaro lo invitò a
pranzo nel 1994, in quanto presidente della Cei, l’organizzazione dei vescovi
italiani, col cardinale Sodano, pro-segretario di Stato, e mons. Tauran,
ministro degli Esteri della Santa Sede, per chiedere di “aiutarlo a far cadere
il governo Berlusconi”. Come non detto, due anni fa e oggi. Un presidente che
trama contro il governo?
Tra gli otto che al G 7
guardano in alto l’esibizione dei paracadutisti, solo il presidente francese
Macron non alza la testa. Macron ha governato male e malissimo il suo paese,
creando, letteralmente, una valanga di destra, e nella questione ucraina con
l’improvvisazione, passando da un estremo all’altro, ma ha buonissima stampa in
Italia. Un motivo ci sarà.
Tra l’altro, uomo di
destra, viene opposto a Meloni quale esponente di non si sa che cosa – dell’aborto
(esponente dell’aborto?)?
“7”, il settimanale del
“Corriere della sera”, celebra, fortuitamente?, la Liberazione ottant’anni fa
con una ricostruzione dello sbarco Alleato all’Elba: “Portoferraio, 1944:
Olimpia, la lavandaia che si offrì ai soldati per salvare le altre donne”. Il
17 giugno 1944 le truppe alleate sbarcarono all’Elba e per due giorni ebbero
libertà di saccheggio: rubare, violentare, distruggere. Le comandava il
generale de Lattre de Tassigny. Erano “francesi”: due battaglioni di senegalesi uno di marocchini, e un commando di guastatori, con uno di guastatori inglesi.
Lo sbarco (taciuto nelle
storie) fu una manovra francese per accreditarsi tra i liberatori, con gli
anglo-americani che risalivano, combattendo, da Roma. Gli stessi dell’Elba parteciparono
alla liberazione della Versilia, da Viareggio a Massa, con le stesse modalità. Dove
sono tuttora ricordati. Per qualche bambino cresciuto (un famoso vigile urbano
del Forte dei Marmi), i lutti, tra aborti, affidamenti, suicidi, e la vergogna
a vita per molti, le vittime e le famiglie delle vittime.
Nello stesso articolo, lo
scrittore Pap Khouma, senegalese naturalizzato italiano, ricorda: “Alla fine
della guerra , quando gli eserciti vincitori sfilarono sugli Champs-Elysées, ai
neri fu vietato di partecipare: nessun soldato nero, americano, africano delle
colonie è presente nelle foto d’epoca”.
Saviano fa la prefazione
al libro di Giulio Golia e Francesca Di Stefano, “I mostri di Ponticelli”, i tre
ragazzi che si sono fatti 32 anni di carcere, condannati all’ergastolo, pur essendo
innocenti – innocenti all’epoca, nel processo, non per prove o verità sopravvenute
nei 32 anni. Senza mai farne colpa agli inquirenti e a giudici. Solo mezza riga
sulla Procura di Napoli, “la stessa di Enzo Tortora”. E le varie polizie
giudizarie? E i giudici, che ci stanno a fare, fino alla Cassazione? Saviano
non ha paura della camorra ma ha paura dei giudici?
“È stato il leader
politico più perseguitato al mondo, con più di quattromila udienze e 86
processi”, può dire di Silvio Berlusconi la figlia Barbara al Tg 1. Era della
stessa opinione l’arcinemico di Berlusconi, Carlo De Benedetti, che lamentava
trent’anni fa le continua perquisizioni, anche più di una al giorno, a
Fininvest e Mediaset, le aziende di Berlusconi. E non si dimentica il giudice
napoletano Esposito, che poté condannare “irritualmente” Berlusconi in Cassazione.
Democrazia? Non cristiana.
Vanno al Parlamento
europeo molti anti-guerra - anti-armi all’Ucraina di fatto: i sei di Alleanza
Verdi e Sinistra, gli otto Cinque Stelle, gli otto della Lega, più alcuni Pd - i
più dichiarati Tarquinio, Cecilia Strada e la stessa Annunziata.
La rivista american “The
Atlantic” celebra lo “status di superstar” dell’economia americana, rafforzato
dopo il covid. Ma è vero da quasi cinquant’anni: dal 1980 gli Stati Uniti producono
sempre un quarto del pil mondiale. La novità ora è che i Brics hanno un pil
maggiore di quello occidentale. E si apprestano ad accogliere mezza Opec –
Arabia Saudita, Iran, Emirati – più l’Egitto. Mentre la sponda europea
dell’Occidente zoppica.
È cresciuto a 160,5
miliardi il conto dei Superbonus (Ecobonus e Sismabonus), e a 59 miliardi
quello degli altri bonus (ristrutturazione, facciate, ecobonus, sismabonus).
Totale, poco meno di 220 miliardi. Un regalo per i poveri? No, per i ricchi.
Sembra inverosimile e invece è avvenuto – è anche difeso.
Il governo 5 Stelle-Lega
che ha disposto i Superbonus affermava che la spesa sarebbe stata di 40
miliardi, in cinque anni. Ma c’era già all’epoca chi sapeva e diceva la verità,
L’Ufficio Parlamentare di Bilancio. Il suo responsabile disse, benché fosse
Natale, a fine 2021: “Il provvedimento è inefficiente e iniquo, non aiuta
l’ambiente e favorisce i più ricchi”.
Nessuna obiezione, già allora.
È singolare che nell’età
del mercato, della libera attività economica e della soppressione della mano
pubblica, si ricorra a una spesa pubblica, in deficit (a debito), a favore
della proprietà e dell’iniziativa privata, di 220 miliardi. Sarà stata questa l’epoca
dell’inganno, della truffa.
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