Appena pubblicato, col titolo “The Singularity”, la stranezza, e subito scelto per il
Classics Book Club, fiore all’occhiello della “New York Review of Books” che
l’ha fatto tradurre e lo sostiene – “un maestro del fantasy italiano,
alla apri di Calvino e di Landolfi”. Ma soprattutto lo celebra come
anticipatore dell’Intelligenza Artificiale, l’idolo del momento. Ermanno Ismani,
tranquillo professore all’università, viene convocato dal ministro della Difesa
con una strana proposta: una missione segretissima di due anni, in un centro di
ricerca non specificato, isolato, tra foreste, crepacci e montagne a picco. Per
fare che, e quanto a lungo non può sapere, ma sarà ben pagato.
Ismani accetta, tanto più che può andarci con la moglie, persona pratica
e risoluta. I dubbi e le fantasie sono molte – anche le tentazioni di
adulterio. Ma, insomma, in ballo è un supercalcolatore, chiamato Numero Uno,
che non parla, non ancora, non è Alexa, ma è già in grado di emulare la mente
umana. Ci sono anche belle e rigogliose donne, con nudi, femminili, e tutto
quanto fa Buzzati. Ma questo va a premio in America rispetto ai suoi classici
del mistero, deserti, tartari, orsi.
Scritto nel 1960, il racconto prospetta gli eventi al 1972. Ma oggi che
sono passati cinquant’anni dalla data fatidica la cosa sembra avverarsi
veramente. O almeno così il romanzo è osannato in America. In Italia è
disponibile molto Buzzati ma non questo – solo in ebook, dal download arduo.
Dino Buzzati, Il grande ritratto, ebook, pp. 134 € 7,99
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