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mercoledì 19 giugno 2024

Quando Buzzati s’inventò la IA

 Appena pubblicato, col titolo “The Singularity”, la stranezza, e subito scelto per il Classics Book Club, fiore all’occhiello della “New York Review of Books” che l’ha fatto tradurre e lo sostiene – “un maestro del fantasy italiano, alla apri di Calvino e di Landolfi”. Ma soprattutto lo celebra come anticipatore dell’Intelligenza Artificiale, l’idolo del momento. Ermanno Ismani, tranquillo professore all’università, viene convocato dal ministro della Difesa con una strana proposta: una missione segretissima di due anni, in un centro di ricerca non specificato, isolato, tra foreste, crepacci e montagne a picco. Per fare che, e quanto a lungo non può sapere, ma sarà ben pagato.
Ismani accetta, tanto più che può andarci con la moglie, persona pratica e risoluta. I dubbi e le fantasie sono molte – anche le tentazioni di adulterio. Ma, insomma, in ballo è un supercalcolatore, chiamato Numero Uno, che non parla, non ancora, non è Alexa, ma è già in grado di emulare la mente umana. Ci sono anche belle e rigogliose donne, con nudi, femminili, e tutto quanto fa Buzzati. Ma questo va a premio in America rispetto ai suoi classici del mistero, deserti, tartari, orsi.
Scritto nel 1960, il racconto prospetta gli eventi al 1972. Ma oggi che sono passati cinquant’anni dalla data fatidica la cosa sembra avverarsi veramente. O almeno così il romanzo è osannato in America. In Italia è disponibile molto Buzzati ma non questo – solo in ebook, dal download arduo.
Dino Buzzati, Il grande ritratto
, ebook, pp. 134 € 7,99


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