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venerdì 21 giugno 2024

Secondi pensieri - 538

zeulig


Assoluto“L’inaccessibile, com’è vicino!”, esclama il poeta Osip Mandel’stam a mezzo di una delle sue “Ottave” – la 4, del maggio 1932. Memore di Bergson, di cui aveva seguito le lezioni? “L’Assoluto si rivela molto vicino a noi, e in una certa misura, in noi. È di essenza psicologica, non matematica o logica. Vive con noi. Come noi, ma, per certi aspetti, infinitamente più concentrato e più ripiegato su se stesso, dura” – “L’evoluzione creatrice”.
Psicologico e non matematico? Un assoluto mobile, volubile.
 
Corpo – La metafisica Vico voleva “corpolentissima” – quella dei primi poeti. della immagini fisiche: “Non ragionata ed astratta…. Ma sentita e immaginata quale dovett’essere di tai primi uomini, siccome quelli ch’erano di niuno raziocinio e tutti robusti sensi e vigorisissime fantasie”, quando alzarono lo sguardo al cielo. Contro il “cogito” cartesiano, astratto dalla corporeità: la parola si forma nel “linguaggio muto de’ corpi”: “La natura umana, in quanto ella è comune con le bestie, porta seco questa proprietà: ch’i sensi sieno le sole vie ond’essa conosce le cose”.
 
Crisi – L’epoca si vuole di crisi benché in condizioni materiali immensamente migliori per tutti (per la stragrande maggioranza degli uomini e anche, per la prima volta, degli animali, di molte specie di animali), di qualsiasi altra epoca della storia (reddito, merci, salute, igiene, carità, e perfino liberazione dal lavoro). Vico direbbe che è l’effetto dello scetticismo (pessimismo “cosmico”), barbarie della riflessione.
Lo scetticismo ha perduto gli imperi e perde la ragione, direbbe sempre Giambattista Vico (“Autobiografia”, lettera a Francesco Sola, 12 gennaio 1729): “Lo scetticismo, mettendo in dubbio la verità, la qual unisce gli uomini, li dispone ad ogni motivo di proprio piacere o di propria utilità che seguano il senso proprio, e sì dalle comunanze civili li richiama allo stato dele solitudini…, di fieri ed immani che vivono tutti divisi e soli nelle lor tane o covili, e la sapienza riposta degli addottrinati, che dovrebbe reggere la volgare de’ popoli, le dà le più forti spinte a precipitarsi ed a perdersi”.
La colpa? Di Renato delle Carte, dice Vico: lo scetticismo è della ragione? 
 
Politica – Non è, non dovrebbe essere per Giordano Bruno, “Spaccio de la bestia trionfante”, di “pedanti e parabolanti, ma di quelli che per adoprarsi nella perfezione del proprio e altrui intelletto, nel servizio della communitade, nell’osservanza espressa circa gli attui della magnanimità, giustizia e misericordia, piaceno agli dei”.
Dovrebbe ma non è. In assenza di “dei”? Di giudizio sì.
 
Purezza – È, s’intende, semplicità? E per questo apprezzabile, di grande valore. Si dice dei metalli rari e ricchi. Come anche, si dice, “puro pensiero”, “pura intuizione”, “pura spirazione”.
 
Storia – “La storia è storia dell’umanità anche se una gran parte dell’umanità è stata esclusa dalla storia”, Italo Calvino, “Lettere a Chichita”, 2 luglio 1963, “e deve ritrovare questo suo valore universale anche per coloro che ne sono stati esclusi”.
 
Tempo - “Fra tutte le nostre invenzioni, senz’altro la più artificiosa”, per lo scrittore W.G.Sebald, “Austerlitz” , p.11. E tuttavia i movimenti di sono, di luce, di calore, anche ciclici.
“Newton riteneva che il tempo fosse un fiume come il Tamigi”, uniforme ovunque? Si, fluisce.
Lo stesso scrittore nello stesso libro fa opera di memoria, vagante nel tempo, di memoria infine riconquistata, di persone, avvenimenti e tempi che furono.
Lo stesso scrittore ha , qualche pagina dopo, “l’abisso del tempo”.
 
Vangelo – È laico, perfino anticlericale. Non c’è altro Vangelo se non laico. Quelli canonici sono il primo testo laico della storia, un testo sacro che demitizza tutto - solo pena e amore contiene, amore della verità.
 
Verità - La verità è sempre quella dell’Agente segreto di Conrad: la stupidità delle buone intenzioni. O di san Paolo, che proprio ai romani spiegò che il peccato lo fa la legge: “Senza la legge il peccato è senza vita”. Non solo, ma “la legge che doveva portare alla vita finisce per con-dannare alla morte”. È la doppiezza, associata all’infamia, che fa la grandezza dell’uomo di Borges. O di Paul de Man, che in Borges l’ha scovata, impegnato a cancellare il suo antisemitismo di quando Hitler vinceva la guerra, e porsi a sinistra. La peste può essere così morbosa, quella di Atene in Tucidide, da allontanare le bestie che si cibano di cadaveri.
 
La verità si fa, è quello che siamo, dice la moderna filosofia. Era nel senso biblico originario la parola di Dio, proprio il suono, il nome di Dio: la verità è quello che si dice, per questo nei suoi atti rituali il sacerdote d’Israele non parla. E se l’interlocutore è parte di una setta, possiamo usare contro di lui nell’argomentazione i principi di quella setta, è il topico VIII, 9 d’Aristotele, o topica. La filosofia lo consente, Schopenhauer dice, poiché per essa “il vero può conseguire da premesse false, ma mai il falso da premesse vere” – questo filosofo non è antitedesco.
 
Viaggiare – “Ogni qualvolta ritorniamo da un viaggio, non sappiamo mai con certezza se davvero siamo stati via”, W.G.Sebald, “Austerlitz”, 19. È la sindrome del sedentario? Delle sue fobie, che si debba viaggiare in aereo, o anche in macchina, o anche solo a piedi – come l’africano fa incessantemente, nella foresta, da un punto a un altro, non importa quale (non importa la meta, importa il cammino, il moto).
Si può viaggiare anche distratti.
Ma normalmente, viaggiando con intenzione, per diporto o per lavoro, la differenza è incancellabile, di spazio come di tempo.

zeulig@antiit.eu

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