Cerca nel blog

domenica 9 giugno 2024

Spettacolare belcanto a Verona

Un po’pacchiana nell’intitolazione (l’opera viene prima e sta un po’ sopra l’Unesco) e un po’ falsata (il grand opéra è francese, nel tentativo arcigno, francese e tedesco, durante l’Ottocento, di strappare all’Italia questo “primato” - un po’ come avviene ancora periodicamente per la pizza, per stare al gioco dei primati), una manifestazione Rai insolitamente scorrevole, oltre che piacevole benché duri tre ore o quattro. La prima parte, sinfonica e corale, orchestrata da Muti, parla da sé - anche se il “Vai pensiero” proposto da lui col coro dell’Opera di Roma per il 150mo dell’unità, durante l’esilio scaligero, resta infinitamente più emozionane. La seconda, di arie, che correva il rischi dei festival di canzonette, è invece stata scena di belle esibizioni, contenute, svelte, e di voci tutte per qualche verso straordinarie. Una vera serata di belcanto. Con Kaufman, Flórez e Caterina Buratto, le stelle”. Juliana Grygorian, già pucciniana ispirata. E soprattutto Mariangela Sicilia, una giovane di formazione francese, quindi dall’intonazione sonora, che è un fenomeno in Francia e nei migliori palcoscenici del mondo, scoperta da Bologna solo l’anno scorso, che ha animato la manifestazione – supplendo anche al forfait di Anna Netrebko, indisposta.
Intonata perfino la conduzione, dei grandi nomi dello spettacolo, insolitamente misurata. Un po’ legnosa quella maschile, di Angela e Zingaretti, impostata, disinvolta invece, svelta, precisa Cristiana Capotondi, come è l’opera, come è il belcanto, una sorpresa colossale che tiene assieme da sola la seconda parte, da grande maestro benché senza podio e senza bacchetta, la lunga sequenza di esibizioni di tenori, primedonne e Roberto Bolle. In tono, struggente ma equilibrato, il messaggio di Muti ai politici a conclusione della parte sinfonica della serata, della orchestra come modello di armonia tra i diversi.  
La grande opera italiana patrimonio dell’umanità
, Rai 1, Raiplay

Nessun commento: