giovedì 27 giugno 2024
Un novellino di bontà
Sei eacconti, scritti durante molti anni, dal 1904 al 1918, quindi con la guerra in mezzo. Esili, ma a cui Hesse teneva, chiamandoli fabulieren, favoleggiare. Il più ambizioso è il primo, 1904, “Il narratore”: mette in scema “un religioso dai capelli bianchi”, in “un convento situato nell’alto Appennino toscano”, con in mano “né preghiere né meditazioni, e nememno le Vitae Patrum, bensì una raccolta di novelle”. È “un Novellino in lingua italiana”, le cui “pagine ben stampate celavano ogni sorta di raffinatezze e di grossolanità”. Entriamo in clima boccaccesco? No, il santo religioso, stimolato da giovani visitatori ammirati, racconta come da ragazzo lui e suo cugino si erano invaghiti di una bella donna, sposata, a un ricco bolognese.
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