mercoledì 3 luglio 2024

A Sud del Sud - il Sud visto da sotto (564)

Giuseppe Leuzzi

La Ue pare sia arrivata alla 14ma ondata di sanzioni contro la Russia, senza vincere nessuna guerra. Le sanzioni come le “grida” del romanzo di Manzoni? Ma stupidità non è. Non sarà che si fa di tutto, cioè niente, per un megastipendio, tra il ricchissimo-carissimo Lussemburgo, Strasburgo con diaria per l’ottima cucina, e Bruxelles dove comunque non si mangia male. Questa Ue che si vuole nordica non si sarà meridionalizzata, “checcozalonizzata” – per il “posto”?
 
Denuncia il “Resto del Carlino” il caso di un immigrato a Reggio Emilia “a un euro l’ora”. Di “padrone straniero”. E il suo “caporale”? Sicuramente un calabrese. Anche un siciliano andrebbe bene. Perché non se ne fa il nome? Privacy?
  
Tema del libro di Tony Blair, “On Leadership”, con cui esordisce l’annunciata Silvio Berlusconi Editore di stampo socialdemocratico, è: “Si trovano nel mondo paesi con la stessa più o meno popolazione, le stesse risorse, lo stesso potenziale, e tuttavia alcune fioriscono, altre affondano. Perché? Semplicemente perché alcuni hanno leader che capiscono i principi del buon governo, e altri no”. Semplice, in effetti.
 
Si fa caporalato e precariato dappertutto in Italia, al Centro e al Nord con finte cooperative, al Sud con l’impiego diretto dei braccianti per il pomodoro e le arance, colture povere. Ma la cosa è solo del Sud, anche se l’abbandono disumano di Satnam Singh è avvenuto a Latina, da parte di uno non stupido o balordo. Ed è naturalmente fatto di mafia. Che c’è, ma questo non esime i restanti tre quarti d’Italia – oppure sì, la mafia assolve?
 
“Al Nord servono entro il 2040 due milioni di stranieri in più”, calcola la Fondazione  Nord-Est. Cioè dei padri della legge restrittiva che regola l’immigrazione, all’entrata e dopo, per venti-venticinque anni. Una lunga penitenza per chi vuole lavorare.

La buona coscienza si vuole innocente: è la forza del Lombardo-Veneto, molto devoto in effetti, in chiesa e in prefettura, la buona coscienza.
Anche il caporalato, basta farlo con le regole, in buona coscienza.
 
Dei quattro allenatori italiani di Nazionali all’Europeo 2024 – oltre Spalletti - Montella, Marco Rossi, Tedesco e Calzona, gli ultimi due sono meridionali. Di un’area, Sud e Isole, che ha un terzo della popolazione e solo due squadre in serie A, Napoli e Cagliari – quest’ultima col punto rimediato da Ranieri all’ultima gara. Due squadre su venti. 
C'erano più squadre solitamente del Sud in A, Bari, Palermo, a lungo anche Catania, Messina, Regina, Catanzaro, Crotone. Poi, quando il calcio è diventato professionale, gestionale, il Sud è sparito.
 
Sudismi\sadismi
“Calabria, Campania, Sicilia e Puglie, le regioni più colpite dal lavoro irregolare”, comunica regolarmente l’Inps. Poi si guardano i numeri del fatturato (giro d’affari del “lavoro nero”), e per il Sud vengono calcolati 23,7 miliardi su 68, cioè un pro quota analogo al peso della popolazione (al Nord-Ovest si calcolano 17, 3 miliardi, al Centro 14,5 e al Nord-Est 12,5) Anche del totale dei “lavoratori in nero”, calcolato in 3 milioni, al Sud e Isole si imputa il 37,2 per cento.
Il lavoro nero è un problema, sotto tutti gli aspetti, ma perché imputarlo al Sud? Per assolvere il resto d’Italia.
Il Sud come un punching-ball, a disposizione di chi passa. O come una penitenza, nella (vecchia?) confessione, che libera dal peccato.
 
Il Nord bocciato in matematica
L’Italia è attardata, l’Italia è ferma all’Ottocento, la scuola non forma i tecnici, il modello di formazione è quello umanistico, residuo o legato del Sud. E poi si legge: “Pordenone. Maturità, «strage» di insufficienze alla prova di Matematica”, nei licei scientifici. Cioè:¨Nell’80 per cento delle classi ci sono state insufficienze nella seconda prova, quella che per i licei scientifici vedeva al centro la matematica”. Si legge solo nel “Gazzettino” - forse per questo Gian Antonio Stella, il protoleghista del “Corriere della sera”, si è astenuto quest’anno dalla solita filippica contro le maturità al Sud - filippica peraltro pericolosa per la Matematica, le squadrette calabresi, per esempio, vincendo tutti i tornei internazionali, checché ne dica l’Invalsi, basta fare la preparazione giusta (che certo non è semplice, se si guarda al patatrac che ha fatto Spalletti in Germania - sembra li avesse allenati a perdere).
Al liceo Grigoletti “in una classe solo due sufficienze” – “in altre classi della provincia di Pordenone il 77 per cento degli studenti non ha raggiunto la sufficienza”, con voti anche “minimi”.
Il fatto magari è accidentale – magari nella provincia di Udine i risultati sono stati migliori. Oppure: perché non dire che la “linea della palma” ha infettato anche la scuola?

 
Supersu(b)dole
Il neo sindaco di Bari ha per prima cosa nominato un assessore alla Felicità. E uno alla Bellezza.
La fantasia non manca, si dice. O non è per alleviare la disoccupazione al Sud? Di amici?
Il neo sindaco, mezzo Democratico e mezzo 5 Stelle, non ha nominato un assessore al Paradiso (che si può fare, è corretto, il paradiso è anche mussulmano) perché doveva nominarne due? O perché ancora giovane, sessantenne? Il tempo non gli mancherà.
 
A conclusione  della sua spericolata “filosofia meridionale” – “il pensiero che si è messo a indagare le radici della vita”, Giordano Bruno e Giovanbattista Vico all together now – Biagio de Giovanni constata e azzarda: “Il Meridione d’Italia è stato il protagonista di queste avventure del pensiero, l’ambiente dove esse sono nate. Forse, si può fantastiscare, la sua relazione con una riedizione della «Magna Grecia», diffusa nel tempo, nascosta, sempre nel tempo, da mille sterpaglie, ritornata in campo in un pezzo d’Italia carico di problemi e ritardi”. Sterpaglie era Elea vicino Paestum, a un pellegrinaggio, ciò che ne restava della città della Scuola Eleatica, Parmenide, Zenone – le sterpaglie poi le hanno tagliate.
 
Cronache della differenza: Milano
“Passa per essere la città più viva d'Italia, ma quanto è vivibile Milano?”, Luca Mastrantonio.
Ma “passa” per chi?
 
Della partita con l’Albania, aperta da due interisti con un autogoal “assistito”, da record negli annali, i giornali milanesi, “Corriere” e “Gazzetta”, celebrano l’“Italinter”. Con 7 e 8 in pagella agli interisti (7 a Bastoni, quello che ha fissato l’Italia nel record del ridicolo)  - e 6 a Chiesa, l’unico che aveva giocato, reo juventino. Di Milano non c’è da fidarsi, nemmeno ora che da borgo di provincia si pretende metropoli. 
 
Calderoli, il bravo dentista che ha disegnato le duecentocinquanta pieghe, o sono milleducentocinquanta, dell’autonomia differenziata, lo scioglimento dell’Italia, l’eroe del Lombardo-Veneto, ha vissuto in effetti eroicamente a Roma Ladrona vent’anni fa in una villa-castello (imitazione), a 10 mila euro, al mese. Non si finisce mai di stupire – la secessione sarebbe in effetti il solo rifugio.
 
Che il Lombardo-Veneto proponga ormai da mezzo secolo i Calderoli, Zaja, Bossi, Fontana, Formentini, Gallera, è motivo di meraviglia. Ma non per il Lombardo-Veneto, che a ogni evidenza non li soffre, anzi li tiene per buoni. Bossi fu promosso da Milano 1, il Quadrilatero, dei “ricchi-intellettuali-e-belli”.
 
“Ortomercato di Milano: da caso a laboratorio di integrazione sociale” – “Il Sole 24 Ore”: “Circa 6500 facchini nordafricani e del Bangladesh assicurano il funzionamento di una maxistruttura che serve 10 milioni di clienti l’anno”. Un elogio quindi. Della città, da parte del suo giornale. Come a dire: quanto siamo bravi con l’“integrazione”. Dopo aver voluto, e tuttora imporre, una legge Bossi-Fini anti-immigrazione.
 
Ljuba Rizzoli non è la solita attricetta jugoslava che cattura il riccone. È nata Maria Luisa, a Milano. A Cazzullo sul “Corriere della sera” confida le prime esperienze: “Studiavo a Voghera dalle scuole agostiniane. Il mio professore di scienze si era offerto di accompagnarmi a casa in macchina. Si fermò in un bar per offrirmi una cioccolata. Con la complicità della barista mi chiuse in una stanza”. Esito: “Gravidanza extrauterina, emorragie interne, infezioni”. Fu operata “dal padre dell’uomo che mi aveva violentata”. Oggi 92nne, la cosa deve essere avvenuta attorno al 1950. Bell’ambientino, sollecito, di ipocrisia.
 
“Gomorra”, un libro anti-Napoli fatto, letteralmente, a Milano, programmato, documentato e anche riscritto, rivela al “Corriere della sera” il direttore generale di Mondadori, Francesco Anzelmo, all’epoca redattore incaricato della collana “Strade Blu”. Intestato al napoletano Saviano. Promosso a letteratura da Goffredo Fofi, di Gubbio. L’unità d’Italia.
 
“Moda e Caporalato”, rivela un’inchiesta del “Sole 24 Ore” di Ivan Cimmarusti e Sara Monaci: “Ordini per migliaia di capi mal pagati”. Eserciti di clandestini, per lo più cinesi. I migliori marchi vi fanno ricorso. Il problema è che si fa senza meridionali di mezzo. Il giornale non fa i nomi, ma le “ditte” di “caporali” dice di Gallarate, Trezzano sul Naviglio, Milano Bicocca – se fossero meridionali lo sapremmo.

Però, che dire, è ben fatta, ben organizzata cioè, la lavorazione caporalesca del made in Italy a Milano: si scelgono i cinesi, che sono laboriosi, e tacciono – non sono gli africani rompicoglioni, europeizzati, non si lamentano, non si sindacalizzano, non si dichiarano nemmeno, non “esistono”. Con quei nomi, poi, che sono tutti uguali.

leuzzi@antiit.eu

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