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Cronache dell’altro mondo – saudite (282)
“Se si nazionalizzano gli investimenti
finanziari e monetari russi in Occidente l’Arabia Saudita liquiderà i suoi
investimenti in titoli di Stato occidentali”. L’avvertimento è venuto,
informalmente, dopo la decisione, che sarebbe stata presa al vertice del G 7 in
Puglia, sulla nazionalizzazione degli asset
russi. Da emissari del principe ereditario saudita Mohammed ben Salman, il
re de facto del reame.
Il principe ereditario saudita
non è il solo. Gli Emirati (Abu Dhabi, Dubai) e il Qatar sono in allarme, tanto
più per avere investimenti industriali e immobiliari in Europa, e non solo
finanziari.
Il G 7 non è stato seguito da
alcun atto specifico. Anche perché la questione è di diritto internazionale, sarebbe senza precedenti, e riguarda cifre enormi - gli attivi della sola Banca centrale russa, e solo in Europa, si aggirano sui 200 miliardi. Ma il rapporto americano con l’Arabia Saudita è comunque da
alcuni mesi deteriorato. Una novità.
Il regno fu creato nel primo
Novecento dalla dinastia saudita con ìl sostegno americano, contro l’influenza britannica
preponderante in in Iraq e Emirati (Kuwait, Abu Dhabi, Qatar, etc.): posta il
petrolio. I principati, arricchiti dallo shock
petrolifero del 1973, hanno poi seguito politiche rigorosamente filo-occidentali.
Ma da qualche anno non più. Il Qatar è intervenuto in Libia d’accordo con la
Russia. L’Arabia Saudita segue da qualche tempo una politica filorussa sul
petrolio, filocinese sul commercio estero, e di buon vicinato perfino con l’Iran,
dopo la guerra by proxy nello Yemen.
Gli Stati Uniti hanno mantenuto
un rapporto privilegiato con l’Arabia Saudita, fino alll’11 settembre 2001 incluso
– senza far pesare le evidenti connessioni saudite degli attentatori,
nazionalità, culto, visti, appoggi negli Usa. È nella penisola arabica che Trump ha
avviato, e poi in molti casi portato a effetto, la politica di pacificazione
dei potentati arabi con Israele – gli Accordi di Abramo.
Col nuovo corso saudita, con l’accesso
al trono della seconda generazione dei principi, il legame già strettissimo si
è allentato.
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